giovedì 7 novembre 2013

America Latina: secondo paese al mondo per madri bambine

E' stato recentemente presentato il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2013 dell’Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, il cui tema, quest'anno, è ”Madri bambine. Affrontare il dramma delle gravidanze tra adolescenti". 

L'America Latina e Caraibi è risultata l'unica regione al mondo dove i parti delle ragazze minori di 15 anni sono in aumento. L'America Latina si posiziona solo dopo l'Africa per numero di gravidanze tra adolescenti. 


Ogni giorno nei Paesi in via di sviluppo partoriscono 20 mila ragazze al di sotto dei 18 anni e 70 mila adolescenti muoiono ogni anno per complicazioni durante la gravidanza e il parto. Su 7,3 milioni di nascite, due milioni riguardano ragazze madri di 14 anni o anche meno e se le tendenze attuali proseguiranno, il numero di nascite da ragazze sotto i 15 anni potrebbe salire a tre milioni l’anno nel 2030.   

Le gravidanza adolescenziale è un problema mondiale, specialmente nei Paesi in via di sviluppo e influisce non poco sull'economia del paese. Se le ragazze di Brasile o India fossero in grado o messe in condizione di ritardare la gravidanza almeno fino ai 20 anni, i Paesi avrebbero una produttività economica equivalente a più di 3,500 milioni di dollari, nel caso del Brasile e quasi il doppio per l'India. 

Il rapporto presentato dall'Unfpa mira anche a fornire una nuova prospettiva poichè attribuisce le cause delle gravidanze adolescienziali non solo al 'comportamento' delle ragazze, ma anche alle azioni delle famiglie, della comunità e dei governi.

Secondo Daniela Colombo, presidente di Aidos (Associazione donne per lo sviluppo), anche se sono molte ”le organizzazioni che si impegnano per l’infanzia, pochissimi programmi cercano di far fronte ai bisogni delle adolescenti e, soprattutto, di quelle più povere tra i 10 e i 14 anni. Queste bambine nascono e continuano a crescere ‘invisibili’, sotto il peso di responsabilità che le fanno diventare adulte troppo presto, cancellando i loro sogni e le loro aspirazioni”.

fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it / BBC Mundo 

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