mercoledì 19 giugno 2013

L'Italia rinvia a giudizio 35 ex militari sudamericani legati all'Operazione Condor

Le ferite ancora non rimarginate in America Latina degli anni bui delle dittature militari e le migliaia di morti, desaparecidos e persone torturate durante quei tragici anni, registrano un altro capitolo 'positivo' e questa volta l'Italia e il suo sistema giudiziario ne sono protagonisti.

Ci sono voluti 10 anni di lavoro e di inchieste, ma ora la Procura di Roma ha rinviato a giudizio 35 esponenti delle giunte militari sudamericane coinvolte nell'Operazione Condor, per il reato di tortura e per la sparizione di 23 vittime che avevano anche nazionalità italiana.

Questi 'signori' mandati a giudizio facevano parte delle giunte militari di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay e hanno partecipato attivamente alle misure di repressione contro gli oppositori dei loro regimi negli anni '70. E'  la conclusione del lavoro d'inchiesta portato avanti dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo per scoprire le responsabilità sulla morte di 23 persone che avevano doppia nazionalità, una delle quali era italiana.


In questa inchiesta figuravano anche i nomi di Augusto Pinochet, Jorge Videla e Eduardo Massera, che sono però morti nel corso dell'inchiesta stessa. Per quanto riguarda le persone rinviate a giudizio si tratta di appartenenti alle allora giunte militari di Bolivia, Perù, Cile e Uruguay e di età compresa tra i 64 e i 92 anni.

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