mercoledì 22 maggio 2013

Brasile: donna Awá muore, ma poteva essere salvata

Una donna della tribu' Awa'

Una donna Awá, la tribù più minacciata della terram è morta di una malattia facilmente curabile nonostante il governo brasiliano riceva fondi da una compagnia mineraria per garantire assistenza sanitaria alla tribù.

Ajrua Awá aveva 40 anni ed era madre di cinque figli; il più giovane ha solo dieci anni. La sua morte è una grave perdita per la piccola comunità, che conta solo 160 persone. La donna è morta ai primi di maggio di leishmaniosi, una malattia facilmente curabile con un’adeguata assistenza medica. 



Il CIMI, l’organizzazione brasiliana per i diritti degli indigeni, ha riferito che i sintomi della malattia erano evidenti da oltre un mese. Molti Awá morirono per malattie comuni negli anni ’70, quando le loro terre furono aperte al Progetto Gran Carajás, che comprendeva la costruzione della miniera di ferro più grande al mondo.

Molti altri Awá furono uccisi dai coloni che invasero il loro territorio al seguito del progetto; in alcuni casi furono massacrate intere famiglie. Vale, la compagnia mineraria responsabile del progetto, ha elargito un consistente finanziamento al governo brasiliano per aiutarlo a tutelare gli Awá. Tuttavia, solo una piccola parte del denaro è andata a beneficio della tribù.

Oggi, gli Awá sono la tribù più minacciata della terra: la popolazione totale è composta da appena 450 individui, e le loro terre sono invase da ondate di taglialegna illegali, coloni e allevatori. Sono una delle ultime tribù nomadi di cacciatori-raccoglitori del Brasile e dipendono completamente dalla foresta per la loro sopravvivenza.

Secondo gli esperti, gli Awá rischiano il genocidio e l’estinzione. Survival,  l’unica organizzazione al mondo dedicata totalmente ai popoli tribali e ai loro diritti, chiede un’inchiesta adeguata sulla morte di Ajrua, un programma completo di assistenza sanitaria e l’allontanamento degli invasori dalle terre della tribù, prima che vadano perse altre vite.

fonte survival.it

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