E' stato presentato a Padova, nella Basilica del Santo, il libro di Alberto Friso, "Frati martiri. Una storia francescana nel racconto del terzo compagno di Jarek Wysoczanski". Dalle parole dell'unico superstite, la storia di due frati polacchi, Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzackowski, uccisi in Perù nell'agosto del 1991.
La sera del 9 agosto 1991, un commando armato di guerriglieri maoisti di Sendero Luminoso li sequestrava, condannandoli a morte perché accusati di "addormentare la coscienza rivoluzionaria del popolo con l'attività caritativa e solidale". "Sono i nuovi santi martiri del Perù": con queste parole Giovanni Paolo II commentava la notizia dell'uccisione di fra Miguel Tomaszek e fra Zbigniew Strzackowski, frati conventuali polacchi di 31 e 33 anni, missionari a Pariacoto, sulle Ande peruviane.
A distanza di vent'anni dall'eccidio l'unico superstite, fra Jarek Wysoczanski, ne parla nel libro scritto insieme con il giornalista Alberto Friso e pubblicato dalle edizioni Messaggero Padova. E' una storia degli anni '70 e '80 e che parte dalla Polonia comunista con i sogni e le aspettative dei tre giovani frati, che nel 1988 partono per il Perù per mettersi al servizio dei più poveri delle vallate andine. Tre anni dopo, per due di loro il sogno viene spezzato dalle pallottole dei guerriglieri.
In una pagina del libro, fra Jarek scrive: "La vicenda di fra Miguel e di fra Zbigniew non ha tempo né luogo. È universale, parla a me e a voi oggi, parlerà ad altri domani. Anche a chi non ha vissuto gli anni Settanta e Ottanta, a chi non è mai stato in Polonia o in Perù, a chi non ha mai incontrato i francescani, a chi non ha mai vissuto le limitazioni della dittatura comunista o il pericolo della guerriglia rivoluzionaria maoista. È il privilegio della santità, incarnata fino in fondo e fino in fondo universale".
fonte Aise
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