mercoledì 3 ottobre 2012

Cile e Brasile saranno i paesi con più sessantenni dell'America Latina


Cile e Brasile saranno i due paesi latinoamericani con la maggiore popolazione di sessantenni nel 2050, a conferma che l'America Latina sta invecchiando più velocemente dei paesi sviluppati. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio del Fondo delle Nazioni Unite per le Popolazioni.

Secondo il rapporto pubblicato nei giorni scorsi il numero di sessagenari, che attualmente è di 63,1 milioni, circa il 10% della popolazione, si triplicherà nei prossimi 38 anni, arrivando a 187 milioni. Una cifra che rappresenterà il 25% della popolazione totale, vale a dire la stessa proporzione che si osserva attualmente nei paesi sviluppati, come si legge nel documento ""Invecchiare nel secolo XXI: una celebrazione e una sfida".


I paesi con maggiore tasso di popolazione sessagenaria nel 2059 saranno la República Dominicana (39,2%), Porto Rico (31,5%), Cile (30,3%), Costa Rica (29,8%) e Brasile (29%). Guatemala, Bolivia, Haití e Paraguay avranno percentuali più basse, rispettivamente dell'11,7%; 14,8%; 15,3% e el 17,5% .

Per quanto riguarda invece gli ottantenni, nel 2050 rappresenteranno in America Latina, il 5,5% delle popolazione di fronte all'attuale 1,6%. Se questa tendenza demografica dovesse manteneresi, l'Onu stima che il numero degli anziani supererà quello dei bambini nel 2036 in America Latina e nei Caraibi, anche se il ritmo di invecchiamento varia notevolmente in base al paese.

Di fronte a questa problematica, il rapporto sostiene la necessità di una copertura previdenziale e sanitaria che prenda in considerazione le esigenze degli anziani, nonché le politiche di integrazione sociale e le discriminazioni nel mercato del lavoro. Gli autori della ricerca hanno sottolineato gli sforzi di Brasile, Costa Rica, El Salvador, Honduras e Perú nell'offrire "protezione sociale agli anziani e nell'aumentare la copertura del sistema pensionistico.

Fonte Efe

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