Secondo gli specialisti questo boom di spettacoli musicali è il riflesso del crescente potere d'acquisto dei consumatori brasiliani, che vivono un momento di boom economico con la crescita di una nuova classe media composta da più di 90 milioni di persone disposte a spendere per il divertimento.
Un fenomeno che non è sfuggito ai professionisti statunitensi della vera Broadway, tanto che un numero sempre più crescente di spettacoli vengono portati nei teatri brasiliani, in particolare a Río de Janeiro, ma anche a San Paolo. Dal 2000, quando furono acquistati i primi spettacoli, al 2010, sono stati investiti nella produzione di musical circa 60 milioni di reales (più di 25 milioni di euro) e nel 2011 il dato è ulteriormente cresciuto.
"L'industria di questo settore sta diventando sempre più professionale. Gli stessi produttori di Broadway considerano alcune delle versioni brasiliane migliori di quelle originali", ha detto ai microfoni dell'Ansa l'impresario teatrale Paulo Leal, produttore di spettacoli come "I miserabili" (2001) e "Il Fantasma de l'Opera" (2005). Secondo Leal, durante l'ultima decade questo genere di spettacolo ha attirato una media di 600.000 spettatori all'anno, permettendo la creazione di 25.000 posti di lavoro fissi.
Insieme ai classici "Cats" e "Hair", che sono una garanzia di successo al di là del luogo dove vengono messi in scena, il Brasile sta guadagnando autonomia e credibilità anche in produzioni proprie. Lo spettacolo "Tim Maia-Vale tudo", dedicato ad uno dei cantanti e compositori più talentuosi e irriverenti del Brasile, nel 2011 ha riempito i teatri di Rio per oltre sette mesi consecutivi. Un vero e proprio record che ha segnato il trionfo definitivo di questo genere.
L'interesse per il musical è stato confermato anche nell'ultimo Carnevale carioca, dove la scuola di samba Sao Clemente ha dedicato proprio al musical il tema della sua sfilata al sambodromo.
fonte Ansa
Nessun commento:
Posta un commento