mercoledì 27 giugno 2012
Indiani brasiliani: "Nessuno conosce la sostenibilità meglio di noi"
La Conferenza Rio + 20 su su sostenibilità e ambiente che si è svolta a Rio de Janeiro nei giorni scorsi, ha visto anche la presenza di migliaia di Indiani brasiliani che si sono riuniti nella città brasiliana per far sentire le loro voci.
“Siamo venuti qui per far crescere la consapevolezza sulla nostra lotta” ha dichiarato Sonia Guajajara, della tribù dei Guajajara, “e per dimostrare che questo modello di sviluppo non è realistico… Vogliamo mostrare al mondo che cosa realmente significhi vivere in modo sostenibile. Nessuno conosce la sostenibilità meglio dei popoli indigeni”.
Gli Indiani hanno organizzato marce di protesta, canti rituali, danze, discorsi e riunioni, e hanno presentato le loro richieste alla conferenza ufficiale delle Nazioni Unite. Davi Yanomami, il “Dalai Lama della Foresta” ha rivolto un appello ai partecipanti al Summit per salvare la tribù più minacciata della terra, gli Indiani Awá. La loro foresta viene abbattuta a una velocità superiore di quella di qualunque altra tribù brasiliana.
I Guarani hanno chiesto attenzione sul grave ritardo del governo brasiliano nella mappatura della loro terra. “Abbiamo bisogno che la nostra terra sia demarcata” ha dichiarato Otoniel Ricardo Guarani, “perché una volta che questo sarà stato fatto, risolveremo ogni problema. Ecco perché è importante per noi essere qui e costringere il governo a lavorare su questi temi”.
I Guarani stanno soffrendo spaventose condizioni di vita da quando gli allevatori hanno rubato e occupato gran parte della loro terra. Il Pubblico Ministero brasiliano ha recentemente chiesto che il governo paghi 83 milioni di dollari a una comunità come risarcimento per danni “morali e materiali”.
Durante il vertice, il Dipartimento agli Affari Indigeni del Brasile, il FUNAI, ha assicurato agli Xavante che gli invasori della loro terra saranno cacciati. Circa 1.000 Indiani hanno tenuto una manifestazione di protesta davanti alla BNDES, la banca di sviluppo brasiliana, per il suo contributo erogato alla diga Belo Monte che sta devastando le foreste di numerose tribù. Gli Indiani incontattati dell’area sono particolarmente vulnerabili.
fonte survival.it
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