martedì 17 aprile 2012

"Patagonia, immagini della fine del mondo"

Il Museo parigino del Quai Branly propone un viaggio nella Patagonia argentina e cilena attraverso fotografie, testi e acquarelli. 'Patagonia, immagini della fine del mondo', questo il titolo della mostra che è un viaggio nel tempo e nello spazio per conoscere questa regione e le sue rappresentazioni dalla sua scoperta fino ai giorni nostri.

La mostra presenta i differenti punti di vista della Patagonia, attraverso i secoli, tra realtà e finzione. "Patagonia è una parola familiare, ma alla fine si conosce poco di essa. La cosa interessante è che è un territorio che gli europei hanno mistificato", ha detto Christine Barthe, curatrice della mostra.


Le terre della Patagonia furono descritte per la prima volta dall'italiano Antonio Pigafetta nel 1525. L'italiano ha dato origine al mito dei giganti patagonici. La parola Patagonia deriva da una novella scritta sette anni prima e nella quale il Patagone era un gigante con testa di cane e zampe di cervo. 

Nel XIX secolo, L'Antartide rimpiazzo la Patagonia come fine del mondo. Da quel momento la Patagonia ha cominciato a rivelare la sua vera natura, ma nonostante questo è sempre rimasto un luogo attraente e magico. Tra il 1918 e il 1924 il sacerdote Martin Gusinde viaggiò fino alla Terra del Fuoco e studiò i costumi del suo popolo. E' stata una delle poche persone che hanno potuto assistere alla cerimonia del Hain, un rito iniziatico per trasmettere il dominio mascolino

La mostra include anche gli scatti su questa stupenda regione del mondo di quattro fotografi contemporanei. Attualmente sia Argentina, sia Cile promuovono il turismo ecologico in alcune zone della Patagonia. Ancora oggi la Patagonia è, nell'immaginario europeo, una terra deserta, una terra di avventure. "E' ancora un luogo dove sogniamo di andare. La parola Patagonia implica sempre una sorta di mistero".

"Patagonia, immagini della fine del mondo"
6 marzo - 13 maggio 2012

Museo di quai Branly
37, quai Branly, Parigi
martedì, mercoledì e domenica: 11.00-19.00
giovedì, venerdì e sabato: 11.00-21.00

fonte BBC Mundo

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