lunedì 16 aprile 2012

"L'ultima carovana della Patagonia"

Con affilata ironia, Raul Argemí racconta una storia divertente e amara, che seppure ambientata in Argentina fa da specchio all'Italia e alla sua politica. La racconta Roque Pérez, che ne è stato uno dei protagonisti, la storia de "L'ultima carovana della Patagonia".

Grazie alla giostra, il geniale sistema di rotazione degli impiegati pubblici inventato dal governo per arginare il crack economico del 2001, sei ex militanti politici e lui, Roque, si ritrovano in una sperduta città della Patagonia con il compito di dar vita a un partito rivoluzionario che restituisca loro il bisogno di utopia e risani le sorti del paese, seguendo gli ideali di libertà e fraternità e accantonando l'uguaglianza. L'ideologo burocrate che guida da lontano questo folle progetto, decide che per prima cosa il gruppo effettuerà una rapina in banca. D'altra parte chi non hai mai sognato di farlo?


Raúl Argemí, nato a La Plata in Argentina nel 1946. Da giovane è stato attore, regista e autore teatrale. A poco più di vent'anni prende parte attivamente alla lotta contro la dittatura. Arrestato nel 1974 per la sua attività politica, passa in carcere dieci anni della sua vita. Una volta uscito inizia a scrivere e a collaborare con numerosi giornali fi no a diventare responsabile delle pagine culturali e direttore della rivista Claves.

Nel 1997 pubblica il suo primo romanzo "El Gordo, el Francés y el Ratón Pérez". Nel 1999 lascia l'Argentina e si trasferisce in Europa, a Barcellona. In Spagna si dedica alla scrittura a tempo pieno, pubblicando nel 2002 "Los muertos pierden siempre los zapatos", a cui fanno seguito "Penultimo nome di battaglia", vincitore del Premio Dashiell Hammett nel 2005 (La Nuova Frontiera, 2006) e "Patagonia ciuf ciuf", vincitore del VII Premio Francisco García Pavón.

L'edizione italiana de "L'ultima carovana della Patagonia" è stata tradotta da di Raul Schenardi.

"L'ultima carovana della Patagonia"
di Raul Argemí
euro 17
Edizioni LaNuovafrontiera

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