martedì 24 aprile 2012

In Cile si chiede la fine della mattanza dei leoni marini

Organizzazioni ambientaliste cilene hanno inviato una lettera al presidente Sebastián Piñera nella quale chiedono di non attuare il "Piano di gestione del Leone marino comune", che contempla il traffico, la cattura e l'uccisione degli animali di questa specie lungo le coste cilene.

La lettera è stata firmata da oltre centomila persone sia cilene sia di altri Paesi e che hanno espresso la loro preoccupazione sul fatto che il Cile sia parte del controverso sistema internazionale di traffico della fauna selvatica e che indebolisca le norme di protezione dei mammiferi marini, istituite nel 2008 con la creazione del santuario delle balene nelle acque cilene.


La lettera inviata a Piñera afferma che "Il Cile si presenta come una nazione moderna, democratica e pienamente integrata nella comunità internazionale, con un forte desiderio di trasformarsi sempre più in un Paese sviluppato. A sua volta, lei, signor presidente, ha detto pubblicamente di essere un presdiente con sensibilità verso l'ambiente e rispettoso della natura e che da un posto centrale alla tutela della vita nella sua zione come capo di Stato".

Le organizzazioni ambientaliste hanno quindi sollecitato il presidente in modo che "il Cile stabilisca una moratoria a tempo indeterminato contro le attività di cattura, uccisione e traffico dei leoni marini comuni, promosse dal Sottosegretario alla pesca". Le oltre centomila firme sono state raccolte a partire dal mese di ottobre 2011 nella campagna "S.O.S Leoni marini Cile".

fonte Ansa

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