martedì 24 aprile 2012

Sudamerica, si torna a parlare di ipotesi di una moneta unica

L'Unasur, Unione delle Nazioni Sudamericane, sta di nuovo portando d'attualità l'ipotesi di utilizzo di una moneta comune fra i paesi membri nelle transazioni commerciali. “Questo permetterebbe di aprire crediti fra i paesi e un miglior uso della telematica moderna”, ha dichiarato l’ex presidente della Commissione Presidenziale Ecuadoregna per la Nuova Architettura Finanziaria, Pedro Páez.

Paez ha poi aggiunto che l’utilizzo di sistemi elettronici di pagamento aiuterebbe ad incorporare nuovi attori e nuove logiche produttive nel processo di integrazione. “A livello micro e macroeconomico genera un risparmio gigantesco, perché l’uso del dollaro in una transazione implica costi di transazione e l’utilizzo di banche corresponsabili private negli USA significa maggior tempo, maggiori tramiti, maggiori rischi e maggiori costi”.


Anche dal Perù arriva un sostegno a questa proposta di 'unificare' il sistema monetario in ambito commerciale. Alberto Adrianzén, vicepresidente del Parlamento Andino-Perù, ha infatti affermato che nel contesto attuale di crisi economica e finanziaria internazionale, i paesi della regione richiedono uno o vari sistemi di pagamento e compensazioni efficienti che permettano di diminuire i tempi e i costi delle transazioni in comparazione con i sistemi tradizionali.

Ora si tratta di capire se questa proposta arrivi a concretizzarsi oppure se rimanga sulla carta anche per 'possibili pressioni' esterne che non hanno interesse a cambiare le cose. Già in passato diversi leader politici sudamericani avevano espresso il loro favore a questa iniziativa.  Alan Garcia, quando era presidente del Perù, aveva proposto di chiamare la nuova moneta "peso sudamericano" e aveva detto "Tra tutti noi produciamo più della Cina, ma siamo deboli perchè abbiamo dodici monete differenti".

Sempre in tempi passati anche il presidente venezuelano Hugo Chavez aveva caldeggiato la creazione di una moneta unica sul modello dell' Euro europeo, così come si erano espressi a favore sia Luiz Inacio Lula da Silva, allora presidente del Brasile, Rafael Correa, attuale leader dell'Ecuador.

fonte sudamerica.it

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