Il giudice Carroza ha preso nelle sue mani il caso del decesso di Salvador Allende, dopo che la Corte Suprema gli aveva affidato l'inchiesta sulla morte e sulla scomparsa di 726 persone durante la dittatura del generale Augusto Pinochet, incluso quella di Allende. Un regime militare, quello di Pinochet, che fece 40.000 vittime.
A questo punto Carroza pare aver messo la parola fine su una serie di dubbi intorno alla morte di Allende, dubbi che 'vivono' da oltre 40 anni. Con l'esumazione del corpo dell'ex presidente e con l'esame sul Dna e con altre prove specifiche effettuate in laboratori cileni e anche stranieri, si è giunti alla conclusione che Allende si è suicidato sparandosi con il fucile AK 47, regalatogli da Fidel Castro, quando il lider cubano fece visita a quello cileno nel 1971.
E' così stata confermata la causa del suicidio, che sosteneva anche la famiglia Allende e il dottor Patricio Gihon, medico personale del presidente e che ha accompagnato Allende fino all'ultimo minuto della sua vita, quel famoso giorno di settembre del 1973, quando i militari bombardavano il palazzo presidenziale.
Carroza ha esaminato tre tesi sulla morte di Allende: quella del suicidio, quella del coinvolgimento di militari nel decesso e una che parlava dell'intervento di una delle guardie del copro del presdiente. Chiudendo l'inchiesta, il magistrato ha confermato che non furono presenti terze persone in quel tragico momento storico.
Fonte Ap
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