A Buenos Aires non si può fumare in nessun spazio chiuso che abbia un accesso al pubblico. La nuova normativa include sale da ballo e negozi. La legge era stata votata alla fine del 2010, ma il legislatore ha concesso un anno di proroga in modo che gli esercizi pubblici potessero effettuare modifiche alle proprie strutture per poter soddisfare i requisiti richiesti dalla nuova legge.
La dottoressa Marta Angueira, coordinatrice del progetto "Buenos Aires, Ciudad Libre de Humo" e del programma di Prevenzione e Controllo del Tabagismo del Ministero della Salute (PPCT), ha assicurato che "a partire da adesso si potranno proteggere i cittadini dagli effetti dannosi del funo di sigaretta che vanno dall'infarto al cancro, dalle malattie respiratorie e molte altre conseguenze.
Il PPCT ha lavorato da molti mesi per attuare questa importante riforma, in collaborazione con L'Unione Internazionale contro la Tubercolosi e le Malattie Respiratorie. Per arrivare a questo risultato sono state effettuate molte ricerche, poi presentate ai legislatori come un problema di carattere generale.
"Questa è un importante passo in avanti in materia di legislazione sul controllo del tabacco nella nostra regione e speriamo che a questo 'gesto' si associno altre giurisdizioni fino a che la legge non venga regolamentata a livello nazionale", ha detto la dottoressa Mirta Molinari, direttrice della Unión en Latinoamérica.
La legge proibisce di fumare, tra gli altri, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sanitarie, nelle scuole, nei ristoranti, nei negozi, nei taxi, nelle cabine bancomat e nelle cabine telefoniche, tra gli altri. Gli unici posti nei quali è permesso fumare sono cortili, terrazze, balconi e altri siti esterni, così come in precise aree riservate ai fumatori. anche nei centri di salute mentale e nelle prigioni è ancora permesso di fumare.
"Dobbiamo difendere che tale legge venga applicata e rispettata, perchè questo aiuterà e proteggerà la salute dei cittadini" ha concluso Marta Angueira.
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