L'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi Roma Tre, ha ospitato l'evento "Machu Picchu: cultura viva" dedicato alla continuità culturale con il passato coltivata attraverso i costumi, la musica, le danze ed i riti. Un incontro promosso dall’Istituto Italo Latino Americano e dall’Ambasciata del Perù in Italia in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e con le Associazioni dei Peruviani a Roma, a cura dell’ACLUM (Associazione Culturale Latino Americana “Uniti nel Mondo”).
Il 2011 è stato dichiarato dal Governo Peruviano anno di celebrazione del centenario della rivelazione al mondo di Machu Picchu. Grazie alle spedizioni di Hiram Bingham, iniziate nel 1911, questo sito archeologico, che era già noto ed esplorato da diverse personalità sia locali che straniere, è diventato il più famoso del Perù e una vera e propria icona della civiltà incaica. Numerose iniziative hanno posto Machu Picchu al centro di un’attenzione speciale quest’anno, in tutto il mondo.
L'Italia ha ospitato nel corso di quest'anno che va a finire, diverse celebrazioni a Genova, Milano, Pescasseroli (Parco Nazionale d’Abruzzo), Ostia Antica, ma soprattutto a Roma. Nella capitale d’Italia si è registrata la concentrazione più alta di attività organizzate in onore di quella che Bingham riteneva fosse Vilcabamba, la capitale spirituale del Tahuantisuyo, il regno dei quattro quarti degli Incas. Nel corso di una conferenza stampa presso l’Istituto Italo Latino Americano, lo scorso 27 giugno, il Segretario Generale dell’IILA Ambasciatore Giorgio Malfatti Di Monte Tretto e l’Ambasciatore del Perù in Italia César Castillo Ramirez, hanno presentato il programma delle iniziative che sono partite il 6 luglio con una mostra allestita a Villa Celimontana, sede della Società Geografica Italiana.
Il 21 luglio si è svolto un incontro di studio su Machu Picchu nella sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dal 24 luglio alla fine di agosto, Machu Picchu è stato protagonista a Villa Torlonia - Casino dei Principi, grazie alla collaborazione con la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Da ottobre a novembre si è svolto un corso dedicato a Machu Picchu e ai problemi connessi con la gestione e la valorizzazione del sito, presso l’Università degli Studi Roma Tre. Esperti del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e delle Università Sapienza di Roma, di Macerata, Milano, Palermo, Teramo, oltre ad esponenti di associazioni culturali e di onlus, quali Apurimac, ERCI, ACLUM, hanno collaborato per la riuscita delle iniziative coordinate dall’Ambasciata del Perù in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre e con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Ora che il 2011 sta finendo, l’attenzione su Machu Picchu non verrà meno, ma si sposterà dal clima delle celebrazioni a quello della progettualità. Accanto allo sviluppo della ricerca scientifica e dei piani di gestione, anche per migliorare la proposta di turismo culturale, Machu Picchu deve affrontare problemi maggiori. I rischi a cui il sito è esposto non ne compromettono per ora la bellezza, ma è urgente intervenire per prevenire i danni causati dall’eccessivo impatto antropico, dall’attacco di licheni alle strutture murarie, dal dissesto idrogeologico.
E’ necessario l’impegno di tanti per salvaguardare uno dei pochi siti misti iscritti nella Lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’Unesco (cioè unico sia per le bellezze naturali che per quelle costruite dall’uomo) e una delle sette meraviglie del mondo moderno. Uno dei punti su cui si continuerà a lavorare è anche quello dell’impatto sociale del patrimonio culturale. Un sito come quello del Santuario Historico di Machu Picchu e il contesto più ampio in cui è inserito, possono essere un elemento di sviluppo culturale ed economico per le comunità locali che rappresentano la continuità viva della tradizione.
fonte iila.org
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