mercoledì 16 luglio 2014

A Buenos Aires in mostra l'opera di Luiso Sturla

L'opera del grande Maestro Luiso Sturla torna a Buenos Aires dopo oltre 40 anni. In occasione del 'Verano Italiano 2014', nella capitale argentina presso il Museo delle Arti Plastiche – Edoardo Sivori, è in programma, fino al 3 agosto, curata da Serena Mormino, una mostra antologica dedicata all'artista ligure e intitolata “Poesia di vita a colori”.

L’esposizione, gode del patrocinio del Consolato Generale d’Italia in Buenos Aires, della Città di Buenos Aires, dell’Associazione Culturale Amarte, dell’Associazione Musei di Buenos Aires, del Museo del Parco – Centro Internazionale di Scultura all’Aperto di Portofino, di BuenArte – Argentina e della collaborazione di Ciaccio Broker come partner tecnico.




Luiso Sturla è nato a Chiavari nel 1930. Dopo gli studi al liceo artistico di Genova, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Torino. A Chiavari, sua città natale, frequenta i pittori Bartolomeo Sanguineti e Vittorio Ugolini. Con essi forma il “Gruppo del Golfo”. Aderisce al MAC di Milano di cui diventa il segretario per la Liguria fino al 1957. Dal 1958 si dedica all’arte informale. 

Nel 1958 viaggia per la Spagna e nel 1959 tiene una personale alla Galleria Numero di Firenze. Conosce Evandra Bellocchi che sposerà a New York nel 1961. Entra a far parte del Gruppo Numero, con cui esporrà in Italia e all’estero. Soggiorna nel 1960 a New York dove vede nascere la Pop Art. Tiene lo studio in Avenue C. Frequenta in Greenwich Village il Cedar Bar. Conosce Michael Goldberg e Gregory Corso. Ossessionato dai continui incendi del quartiere dell’East Side dipinge una sessantina di carte dal titolo “Dopo gli incendi- Carte Americane”.

Nel 1962 si trasferisce a Milano e il Centro Culturale Olivetti di Ivrea gli dedica un’importante mostra personale presentata da Marco Valsecchi. Nel 1972 l’Olivetti Argentina gli dedica una vasta personale presso la Fondazione Wildenstein di Buenos Aires. Nel 1981 è segnalato artista grafico dell’anno sul catalogo Bolaffi da Gianfranco Bruno. Nel 1985 il Comune di Chiavari gli dedica una vasta antologica con un testo critico di Roberto Sanesi. 

Nel 1987 partecipa alla XXX Biennale Nazionale d’arte a Milano dove ritornerà nel 1994 per la XXXII. Nel 1995 la Galleria Maddalena di Genova presenta le prime trentaquattro opere inedite su carta eseguite a New York negli anni Sessanta. Espone successivamente in gallerie prestigiose in Italia e in Svizzera. Nel 2000 tiene una mostra antologica a Palazzo Rocca di Chiavari ed e' nominato maestro ligure dell’anno.

Nel 2009 al Castello di Rapallo (Genova) espone alla mostra “Luce e Materia” Chighine, Scanvino, Sturla, Vago. Dal 2002 collabora con le Ceramiche San Giorgio di Albissola Marina con opere in maiolica in mostre nazionali ed internazionali. Vive e lavora a Milano e Chiavari. 

fonte Aise

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