Le politiche in favore dei gruppi 'vulnerabili' in Ecuador, hanno consentito l'inserimento nell'apparato produttivo del Paese latinoamericano di circa dieci mila persone diversamente abili. Un dato che risulta da uno studio effettuato dal Banco Mondiale.
Questo, più l'articolo 21 della Costituzione ecuadoriana in favore delle persone diversamente abili, sono serviti come spunto a Daniela Bas, direttrice della Divisione Politica Sociale e Sviluppo degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite, per qualificare l'Ecuador come referente mondiale per l'inclusione integrale delle persone disabili.
L'affermazione della dirigente dell'Onu è avvenuta nel corso dell'Incontro Mondiale sulle disabilità Ecuador 2013, che è stato organizzato nella città di Guayaquil. Un evento nel quale 30 nazioni si sono confrontate sul ruolo dello Stato nei confronti delle persone con discapacità, sulla politica di legislazione, cooperazione e diritti.
Daniela Bas |
In questo contesto, Daniela Bas ha segnalato che il 15% della popolazione mondiale ha un grado di discapacità e che le politiche dei vari Paesi devono essere dirette alla creazione di una società, dove queste persone devono essere inserite e avere gli stessi diritti per una partecipazione paritaria nella vita di ogni giorno.
“Senza uguaglianza non si ha sviluppo, non si hanno diritti umani", ha detto la funzionaria Onu, che ha segnalato come le azioni dell'Ecuador debbano essere evidenziate e riconosciute perchè rivolte a migliorare le condizioni di queste persone nel loro cammino verso l'inserimento e la totale emancipazione.
Alex Camacho, titolare della Segreteria Tecnica sulle Disabilità della vicepresidenza della Repubblica ecuadoriana, ha precisato che il lavoro sull'accessibilità nei confronti dei disabili in Ecuador, si deve ad una politica che ha preso il via grazie al precedente vicepresidente, Lenin Moreno, e che è stata arricchita grazie alla nuova normativa della Legge Organica sulla Disabilità promulgata nel 2010.
Camacho ha poi ricordato che nel Paese è stata fatto un censimento iniziale nelle 24 province. Fino ad ora sono state visitate un milione di abitazioni e alla fine è stato georeferenziato un gruppo di circa 300.000 persone con disabilità. Un gran lavoro è già stato fatto, ma necessitano ancora diverse attività come migliorare l'accessibilità dei disabili per quanto riguarda gli aspetti tecnologici, compreso nelle scuole. "Il nostro obiettivo è quello di fare tutto ciò che è necessario per arrivare ad un'inclusione integrale", ha concluso Camacho.
fonte www.andes.info.ec
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