Tra le molte attività private nate dopo la 'liberalizzazione' concessa a Cuba nel campo dell'iniziativa imprenditoriale, è da segnalare quella dell'Accademia delle Buone Maniere, dove si insegna ai giovani a comportarsi con stile e educazione per prepararli a determinate attività lavorative.
"Insegnare le norme di condotta quotidiana", ha detto la direttrice dell'Accadema, Mercy Cabrera Betancourt ai microfoni dell'Ansa, "Modi che si sono un po' persi a Cuba. Mi ha sempre infastidito la maleducazione della gente, il parlare ad alta voce, mettere la musica a volume impossibile, insomma ignorare i normali diritti degli altri".
La scuola, che si trova nel municipio habanero di Playa, nasce più dall'esigenza di diffondere le regole della buona convivenza sociale che dalla ricerca di puro business, ha spiegato la direttrice. "Per anni abbiamo sofferto la maleducazione della gente, che non capisco da dove nasca perchè quando ero bambina, a Cuba, non si poteva alzare la voce con un adulto".
Lo stesso presidente cubano, Raul Castro, ha recentemente spiegato in Parlamento che negli ultimi 20 anni si è visto un deterioramento dei valori morali e civili, come l'onestà, la decenza, la vergogna, la sensibilità per i problemi altrui. Una crisi non solo di comportamento, ma anche sociale, che ora il governo cubano cerca di affrontare con alcuni cambiamenti che fino a qualche anno fa erano impensabili.
La possibilità di 'mettersi in proprio' ha convinto la signora Cabrera, che prima di aprire la sua attività lavorava nell'industria turistica statale, a lavorare per un settore nel quale crede fermamente che serva la presenza di operatori oltre che molto professionali, anche con un comportamento adeguato e molto educato, specialmente nel campo della ristorazione.
All'Accademia delle buone maniere, gli studenti vengono preparati per lavorare come venditori, lavoratori domestici, camerieri, ma anche personale da inserire nel servizio diplomatico. Tutti seguono un corso base di inglese e pagano una quota in base alle singole possibilità. Tutti indossano un'uniforme molto elegante, studiano e si preparano per diventare ottimi camerieri, addetti alla vendita di alimenti o alla preparazione di eventi di sala e altri servizi molto specializzati.
"I genitori sono entusiasti della partecipazione dei loro figli all'Accademia delle Buone Maniera - aggiunge la direttrice Cabrera - perchè una volta iniziati i corsi non urlano più per qualsiasi motivo, si svegliano presto e danno spesso il buongiorno alle persone, cosa che la gente ha perso un po' come abitudine in questo paese".
Una cosa della quale la signora si lamenta è quella che lo stato, nonostante abbia tutti i permessi e le licenze richieste, non riconosce ancora il diploma che la scuola rilascia. Un motivo che obbliga gli studenti, una volta diplomati, a mettersi in proprio aprendo delle attività o a lavorare nei ristoranti privati. "In ogni caso - conclude - imparano le buone maniere, che è la cosa più importante".
fonte Ansa
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