In questi giorni in Brasile è prevista la riesumazione dei resti di Joao Goulart, ex presidente del Brasile morto nel 1976 in esilio in Argentina a causa di un attacco di cuore. Esistono dubbi sulla sua morte, che potrebbe non essere naturale, ma provocata da un avvelenamento.
Un ex ufficiale dell’intelligence uruguaiana ha sostenuto che il presidente brasiliano fu avvelenato da agenti che lavoravano per i governi militari della regione e che quindi il presunto omicidio di "Jango", come veniva chiamato Goulart , farebbe parte dell'Operazione Condor.
Immagini del funerale di Joao Goulart |
Goulart, era un leader progressista con simpatie di sinistra durante il culmine della Guerra Fredda, fu deposto nel colpo di Stato militare del 1964. Fuggì quindi prima in Uruguay e nel 1973 in Argentina, su invito del suo presidente, Juan Peron. “Jango” è stato trovato morto il 6 dicembre 1976 nella città argentina di Mercedes, nove mesi dopo il golpe militare che aveva rovesciato il governo della vedova di Juan Peron, Isabel Peron.
Il corpo dell'ex presidente fu portato dall'Argentina in Brasile per essere sepolto e non fu mai eseguita un'autopsia. I dubbi sulla causa del suo decesso sono nati circa cinque anni fa quando un ex ufficiale dell’intelligence uruguaiana rivelò che Goulart fu avvelenato da agenti dell'Uruguay su richiesta di governanti militari brasiliani.
Se i risultati dell'esame dei resti di 'Jango' confermassero le dichiarazioni dell'ex militare, l'omicidio potrebbe senza dubbio rientrare nella strategia di quella che è conosciuta come Operazione Condor ovvero il piano in base al quale i governi militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay hanno collaborato per eliminare i loro avversari politici negli anni ‘70 e ‘80.
fonte ilvelino.it
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