sabato 16 giugno 2012

L’Avana, una città d'arte a cielo aperto

Per circa un mese, L'Avana ha ospitato la Biennale d'arte dove oltre 43 nazioni e quasi 200 artisti hanno 'invaso' Cuba con i loro colori, le loro opere, le loro performance. L'undicesima edizione della Biennale dell'Avana ha attirato nell'isola anche molti appassionati, tra i quali oltre un migliaio di statunitensi.

La Biennale dell’Avana si è aperta il 18 maggio e ha 'chiuso i battenti' l'11 giugno. L'edizione di quest'anno ha proposto molti eventi di strada : dalla collocazione di formiche titaniche che salgono su edifici emblematici, fino ad eventi sul Malecon, realizzazione di graffiti e presentazione di cuochi statunitensi che "cucineranno" dal vivo ed in diretta con i colleghi cubani.


Inaugurata nel 1984, la Biennale de L'Avana è uno dei principali simposi che fa incontrare artisti del terzo mondo, e che poco a poco, ha iniziato ad attrarre l’attenzione degli esperti degli Stati Uniti, primo mercato mondiale sempre smanioso di scoprire poetiche visive alternative, tanto che nell'edizione appena conclusa sono stati molti gli esperti, curatori, critici o estimatori e collezionisti d’arte provenienti dagli Stati Uniti.

Calcolando che Cuba non ha relazioni diplomatiche con gli Usa da più di 50 anni, si conferma ancora una volta che arte e cultura sono in grado di superare ogni barriera. I paesi latinoamericani sono stati tutti presenti, tranne l'Uruguay, oltre ad una nutrita rappresentanza di paesi africani.

Tra gli artisti ospiti della Biennale, l'austriaco Herman Nitsch, l’argentina Mónica Millán, il messicano Gabriel Orozco, lo statunitense Andrés Serrano, il progetto russo-statunitense di Ilya e Emilia Kabakov e dall’India T.V. Santhosh. Tra gli artisti di casa, Roberto Fabelo, "Los Carpinteros", Sandra Ramos, Juan Roberto Diago, Manuel Mendive e Carlos Garaicoa.

Interessanti alcuni dei progetti locali che hanno mostrato la realtà presente a Cuba, come in "La caza del éxito", una mostra del Centro di Sviluppo delle Arti Visive che ha lavorato  alla nuova estetica popolare cubana, dai cartelli dei lavoratori indipendenti, secondo la nuova apertura recentemente lanciata dalle autorità sul lavoro privato, fino a certi oggetti decorativi per la casa che stanno costruendo gli isolani attualmente.

fonte quintavenida.it


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