giovedì 10 maggio 2012

A Mao e a Luva. Storia di un trafficante di libri

Lunedì 7 maggio alla Biblioteca Marconi a Roma, nell'ambito della rassegna "La poesia è magia", è stato proiettato il film documentario "A Mao e a Luva. Storia di un trafficante di libri" di Roberto Orazi. Dietro questa storia, che sembra tratta da un romanzo di un narratore favoloso della magia del Sudamerica, Orazi non perde un dettaglio della natura lussureggiante, della povertà da dopoguerra, dei visi che irradiano speranza e paura, gioia e rassegnazione.

Recife, nord-est del Brasile: in una delle aree più povere del pianeta, un ragazzo come tanti decide di aprire una biblioteca per bambini nella favela cittadina. Sacrificando le sue poche risorse, compra libri usati ed accoglie i ragazzi per qualche ora ogni giorno. Il suo nome è Kcal, si definisce un “trafficante di libri” e le sue giornate di cantastorie e bibliotecario ambulante sono raccontate dal talento di Roberto Orazi (premiato al Festival di Roma lo scorso anno con H.O.T. – Human Organ Traffic).


“Qui dove i bambini vivono morendo ogni libro è un grido di libertà” è questo il motto di Kcal poeta e musicista 35enne che ha portato un seme di speranza tra le baracche e la violenza della sua comunità comprando libri usati e accogliendo i ragazzi, per qualche ora al giorno, nella sua casa palafitta adibita a biblioteca.

Nonostante tutti lo prendessero per pazzo, è riuscito grazie alla passione ed alla perseveranza a dare visibilità al suo piccolo progetto fino a veder riconosciuta la sua opera dal Ministro della Cultura brasiliano e ad assistere alla nascita di un progetto governativo grazie al quale le biblioteche nelle favelas non sono più una utopia.

fonte romamultietnica.it

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