Curiosa versione del poema epico argentino "Martin Fierro" in dialetto veneto è stata presentata alla Fiera del Libro "Mar del Plata, Porto di Lettura 2011", dove l'autore, Francesco Testa, ha illustrato questa originale traduzione dell'opera di José Hernández scritta nel XIX secolo e considerata la piu importante del genere "gauchesco".
Il poema narra del gaucho Martín Fierro, esaltandone il carattere indipendente, fiero e disposto al sacrificio.Nella prima parte, il protagonista, un gaucho, è arruolato per difendere un fortino posto alla frontiera con i territori degli indios, ma successivamente Fierro diventa un fuggitivo perseguitato dalla polizia. Mentre si scontra con i gendarmi trova un alleato nel sergente Cruz che, impressionato dal coraggio di Fierro, si unisce a lui nella lotta. Entrambi decidono di andare a vivere fra gli indios per sottrarsi alla legge e sperando di vivere una vita migliore. Con questa decisione che mostra come sia preferibile la vita con dei primitivi piuttosto che la civilizzazione di tipo europeo.
Il poema narra del gaucho Martín Fierro, esaltandone il carattere indipendente, fiero e disposto al sacrificio.Nella prima parte, il protagonista, un gaucho, è arruolato per difendere un fortino posto alla frontiera con i territori degli indios, ma successivamente Fierro diventa un fuggitivo perseguitato dalla polizia. Mentre si scontra con i gendarmi trova un alleato nel sergente Cruz che, impressionato dal coraggio di Fierro, si unisce a lui nella lotta. Entrambi decidono di andare a vivere fra gli indios per sottrarsi alla legge e sperando di vivere una vita migliore. Con questa decisione che mostra come sia preferibile la vita con dei primitivi piuttosto che la civilizzazione di tipo europeo.
Nella continuazione, pubblicata vari anni dopo, nel 1879, c’è un cambiamento di poetica, dovuto a una successiva maturazione dell’autore. Martín Fierro cambia e si adatta alla vita civilizzata che prima aveva disprezzato.
Testa non è nuovo a queste traduzioni di opere della letteratura classica spagnola e iberoamericana. Prima del 'Martin Fierro' si è cimentato con "Fuenteovejuna" di Lope Vega, "La Vida es Sueño" di Calderon de la Barca, "Don Juan Tenorio" di Juan Zorrilla, le opere di Federico Garcia Lorca (Yerma, Bodas de Sangre, La casa de Bernarda Alba, Romancero Gitano, ecc) e altri poemi.
Francesco Testa, classe 1937, è nato a Codiverno, in provincia di Padova e a Mar del Plata ha presentato alla platea la storia del suo lavoro, segnata da tanti aneddoti; poi sono stati letti alcuni passaggi del "Martin Fierro" e di altri poemi in dialetto veneto, che hanno dilettato tutti i presenti. Si è trattato dell'atto di chiusura della partecipazione italiana alla settima edizione della Fiera del Libro di Mar del Plata, presente allo stand allestito dal Consolato d’Italia e la Dante Alighieri.
fonte Aise
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