martedì 20 maggio 2014

I Mondiali nella storia e giù di lì: 1950, l'anno del 'Maracanazo', ma anche di Charlie Brown

La Seconda Guerra Mondiale ha lasciato il segno in ogni parte del pianeta, ma la vita ricomincia con la forza della speranza e la gioia anche nello sport. I Mondiali di calcio, ripartono proprio da qui, riprendendo quel filo interrotto nel 1938. La FIFA decide di affidare l'organizzazione dell'edizione del 1950 al Brasile, dopo due edizioni nel Vecchio Continente e anche per la situazione decisamente difficile delle strutture e degli impianti in Europa.

1950, l'edizione n° 4 della Coppa del Mondo con 13 squadre presenti. Assenti molte nazioni anche a causa dell'impossibilità di sostenere i costi per la lunga trasferta transoceanica, mentre assolutamente non invitate sia Germania, sia Giappone, per evidenti motivi storici. La novità di questa edizione brasiliana è la presenza, per la prima volta al Mondiale, delle squadre britanniche, che decisero di rinunciare all'ostracismo nei confonti di questa manifestazione: alla fine sarà l'Inghilterra presente alla fase finale.


Il Brasile conta di trionfare in casa propria e i favori sono decisamente dalla sua parte e il percorso verso il titolo era da tutti dato per scontato. Intanto l'avventura della nazionale italiana, che arrivava come Campione del Mondo in carica, finì molto presto, sia per un viaggio in nave di due settimane che stroncò non poco i giocatori, ma anche per la composizione della squadra, completamente rinnovata dopo la tragedia di Superga, che aveva portato via oltre al Grande Torino, anche nove undicesimi della nazionale italiana.

Il 16 luglio 1950 si recita l'atto finale di questi mondiali con la sfida tra Brasile e Uruguay in uno stadio Maracanã completamente esaurito e un Paese, il Brasile pronto a festeggiare il successo. Il silenzio che piombà sullo stadio, è qualcosa che ancora oggi è difficile da raccontare, ma è ciò che accadde, dopo che l'Uruguay, sotto di un gol, ribaltò il risultato con le reti di Schiaffino e Chiggia, vincendo il titolo e buttando un'intera nazione nello sconforto. Da quella volta il Brasile cambiò la sua divisa, allora bianca con bordi blu, diventando la giallo-oro che lo caratterizza ancora oggi.

Il senatore statunitense
Joseph McCharty
1950, è anche l'anno nel quale negli Stati Uniti ha inizio un periodo definito 'maccartismo", dal senatore McCharty che scatenò una repressione terribile contro la più svariate forme di dissenso politico e in particolare il comunismo. Nonostante siano trascorsi pochi anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, in Corea scoppia una guerra che terrà il mondo con il fiato sospeso e che terminerà solo tre anni dopo con migliaia e migliaia di morti.

In Perù, il 21 maggio, un terremoto distrugge gran parte della città di Cusco, provocando oltre 1500 morti. In agosto in Messico si inaugura Canal 4, il che significa l'inizio ufficiale delle tv messicana. Il 7 dicembre viene fondata la compagnia di bandiera Aerolinee Argentine.

George Orwell
Nel mondo musicale si 'festeggia' la nascita di Stevie Wonder, mentre la letteratura piange la scomparsa di George Orwell, autore di '1984' e del concetto di 'Grande Fratello'; muore anche il 'papà' di Tarzan, lo scrittore statunitense Edgar Rice Burroughs; a novembre scompare George Bernard Shaw, scrittore irlandese, Premio Nobel per la letteratura nel 1925 e Premio Oscar nel 1938 per la sceneggiatura del film 'Pigmalione'.  

Da un altro lato è l'anno nel quale nei cinema esce il famoso 'Cenerentola" della Walt Disney, film d'animazione ancora oggi tra i capolavori del cinema. Il 1950 è anche la data di nascita di un fumetto tra i più famosi al mondo, Charlie Brown, creato da Charles M. Schulz.

Il 1950 è anche il via ufficiale del Mondiale di Formula 1 come lo conosciamo oggi ed è anche l'anno di nascita di uno dei campioni che hanno lasciato il segno nei cuori dei tifosi: Gilles Villeneuve. Altro campione che vede la luce in questo anno è Julius Erving, campione del basket NBA. 

di Andrea Ballerini

Diciannove edizioni di Mondiali di calcio, che hanno regalato, gioie, emozioni, pianti e anche drammi, ma che hanno segnato la storia del XX secolo e che hanno iniziato a farlo anche nel XXI. Una storia, quella dei Mondiali che abbiamo visto e vediamo raccontare con maestria da chi il calcio lo sa raccontare bene. Expolatinos vuole fare qualcosa di diverso, parlando sì delle edizioni dei Mondiali, ma sinteticamente, guardando un po' di più fuori dagli stadi, guardando cosa succedeva, in quegli anni, nel mondo e giù di lì...

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