lunedì 14 aprile 2014

Fondo Mondiale destinerà 600 milioni di dollari per prevenire Aids, tubercolosi e malaria in America Latina

Il Fondo Mondiale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria, costituito nel 2002 come meccanismo internazionale di finanziamento destinato a raccogliere ed erogare fondi per la lotta a queste tre pandemie, destinerà 600 milioni di dollari con l'obiettivo di finanziare progetti di prevenzione e cura di queste tre malattie in America Latina e nei Caraibi.

"Il Fondo ha stabilito un investimento di 12.000 milioni di dollari per i prossimi tre anni, tra i quali 600 milioni sono destinati all'America Latina e Caraibi. Una cifra che supera il totale di aiuti ricevuti dalla regione negli ultimi quattro anni", ha detto Silvio Martinelli, responsabile del Fondo per l'America Latina, nel corso una riunione che si è svolta a Quito in Ecuador.


Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 36 milioni di persone, nel mondo, sono affette da Aids, mentre circa 60 milioni muoiono ogni anno a causa della malaria e due milioni per la tubercolosi. Martinelli ha dichiarato che gli stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a ridurre l'incidenza di Aids, malaria e altre malattie trascurate, entro il 2015. In America Latina ci sono stati progressi concreti a partire dal 2003.

Il Fondo Mondiale è un'entità finanziaria create a Ginevra nel 2002, per raccogliere fondi per intervenire e combattere queste pandemie attraverso la collaborazione tra governi, società civile, settore privato e comunità colpite da queste malattie. 

In America Latina, secondo i dati del Programma delle Nazioni Unite sulla lotta all'Aids, risulta che il 76% delle persone sono sottoposte a trattamento terapeutico, ma ancora molto è da fare, come spiega Martinelli: "Dobbiamo cercare le persone che in questo momento non vengono curate, perchè non conoscono la loro condizione e non hanno accesso ai servizi sanitari oppure sono vittime di atteggiamenti discriminatori".

Il responsabile latinoamericano per il Fondo Mondiale ha poi evidenziato positivamente il lavoro svolto, ad esempio, in Ecuador, dove il governo di Rafael Correa ha dato risposte politiche e pubbliche di fronte alla pandemia di Aids. "Questo paese si è assunto le sue responsabilità. Il fondo non ha costi relativi al trattamento delle persone colpite perchè è stato lo Stato che si è assunto questi costi. Recentemente è stato approvato un finanziamento mirato per intervenire tra le popolazioni dove persiste maggiormente il problema dell'Aids".

In Ecuador è stato valutato che siano 52.000 le persone sieropositive e ogni anno si registrano 2700 decessi. Il Paese andino ha una strategia contro l'Aids che include l'accesso gratuito ai servizi medici, farmaci e campagne di prevenzione in collaborazione con organizzazioni civile che aiutano i malati di Aids.

fonte www.andes.info.ec

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