giovedì 17 aprile 2014

Allarme rosso in America Latina per un fungo che colpisce il banano

L'ONU ha reso noto che un fungo sta colpendo le piante di banane al livello globale e molto velocemente potrebbe diffondersi anche nelle piantagioni dell'America Latina. Le perdite sarebbero enormi, i prezzi salirebbero alle stelle e con essi anche la povertà. 

Il terrore corre tra i coltivatori di banane (bananeros) dell'America Latina. Colpevole di questa situazione è il ceppo Tr4 del fungo Fusarium, o “Tropical 4”. Questa piaga, chiamata anche “Mal di Panamá”, era già stata diagnosticata in piante di banano in Asia, Giordania e Mozambico. Per questo motivo la FAO ha raccomandato i paesi 'bananeros' di prendere misure molto urgenti.


Il ceppo Tr4 del Fusarium si annida nelle radici della pianta di banano e la distrugge. Questa piaga è conosciuta fin dagli anni 90. L'agente patogeno contamina il suolo e può sopravvivere anche fino a 30 anni. In America Latina, il maggior esportatore di banane nel mondo, c'è ovviamente grande preoccupazione perchè la Tr4  è molto aggressiva di altri ceppi conosciuti e attacca oltre 50 varietà di banani, e tra questi, quelli della specie Cavendish, la più significativa a livello economico.

E' difficile quantificare la probabilità che la Tr4 possa propagarsi in Brasile, però ritengo questa probabilità molto alta, è solo questione di tempo", ha detto Miguel Ángel Dita Rodríguez, agronomo dell'Istituto di Ricerca Embrapa. Il fungo può entrare nel paese attraverso la terra o attraverso alcune piante. 

Sin dall'inizio del XX secolo, le piantagioni di banani sono state decimate dal “Mal de Panamá”, il cui nome proviene dal paese nel quale è stato identificato per la prima volta, nel 1890. In solo dieci anni questo parassita si era diffuso in Costa Rica, Guatemala, Honduras, Giamaica, Cuba, Suriname e Trinidad. Tra il 1920 e il 1950, i funghi fusarium avevano infettato tutto il continente americano, arrivando fino in Brasile. 

La conseguenza peggiore di questa piaga fu quella che i coltivatori cominciarono a spostare le loro piantagioni da una terra all'altra" - spiega John Soluri, storico dell'Università Carnegie Mellon di Pittsburgh, in Pennsylvania -  “Questa cosa ha funzionato per circa 20 anni, fino a che il fungo non si è ripresentato". A cominciare dagli anni 50, la specie Gros Michel fu sostituita dalla Cavendish, che era apparentemente più resistente e duratura. Ora, a differenza di allora, non esiste un'alternativa che possa sostituire la Cavendish.

Soluri prevede che quelli che soffriranno di più questa 'epidemia' saranno i piccoli agricoltori, che riforniscono il mercato locale con i loro prodotti. Nei paesi poveri verranno colpite migliaia di famiglie che vivono della coltivazione delle banane. "Il timore che il diffondersi del "Mal di Panamá” possa provocare l'estinzione del banano non è giustificato - dice Soluri - Non c'è nessun argomento biologico o ecologico che faccia sospettare questo. Il problema dell'estinzione del banano come specie è più un problema di marketing”.

Per quanto riguarda il Brasile, sembra siano preparati ad affrontare la piaga del Tr4. "Ci sono diverse varietà di banani e, tra questi, alcuni che sono resistenti a questo tipo di fungo", ha affermato l' agronomo Miguel Rodríguez dell'Embrapa. 

Quelle più vulnerabili sono le monoculture. L'esportazione delle banane porta ai produttori circa 7.000 milioni di dollari all'anno. Quasi il totale della produzione per l'esportazione deriva dalle monoculture. Dato che l'arbusto del banano si pianta ad una distanza ravvicinata, l'uno dall'altro, e sono geneticamente identici, il fungo può diffondersi con molta facilità.

Secondo i dati della FAO, la banana è uno degli otto alimenti più importanti del mondo ed è coltivata in 135 paesi, specialmente da piccoli agricoltori che forniscono i mercati locali. I paesi maggiori produttori di banane al mondo sono India, Brasile, Cina, Uganda, Ecuador e Filippine.

fonte americaeconomia.com

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