martedì 18 febbraio 2014

La Biblioteca Latinoamericana della Memoria

In Cile, l'Università dell'Arte e della Scienza e la Fondazione Democratica Cittadina creeranno una Biblioteca Latinoamericana della Memoria sui processi dittatoriali e autoritari che hanno segnato la storia dell'America Latina. Un'iniziativa che ha ricevuto l'appoggio di premi Nobel come la guatemalteca Rigoberta Menchú e l'argentino Adolfo Pérez Esquivel, e del premio Nobel alternativo, il paraguaiano Martín Almada.

Il progetto riunirà gli archivi segreti delle dittature e dei regimi dell'America Latina. Inoltre informatizzerà tutte le testimonianze delle vittime e dei difensori dei diritti umani, oltre ad ogni tipo di materiale che sia utile alla ricostruzione della memoria. La Biblioteca Latinoamericana della Memoria promuoverà anche ricerche, acquisizioni, pubblicazioni e attività di divulgazione, tutto questo in collaborazione con organismi e università internazionali, come l'Unesco. 



Mauricio Weibel
Mauricio Weibel, giornalista che ha scoperto gli archivi segreti della dittatura cilena, ha controllato circa 40.000 documenti, mentre 20.000 sono ancora da verificare. Tutti sono comunque già digitalizzati. Weibel, autore del libro "Associazione illecita", ha evidenziato l'importanza di salvaguardare questo tipo di testimonianze e ha citato il caso dell'Associazione dei Familiari delle vittime politiche del Cile, la cui sede si è allagata e dove centinaia di importanti documenti sono in pericolo. Weibel ha poi aggiunto che l'idea è quella di mettere in rete questi archivi in modo che tutti possano accedervi.

La biblioteca consisterà in tre archivi: archivio delle dittature e regimi autoritari della regione; archivio delle testimonianze delle vittime; archivio dei difensori dei diritti umani. Attualmente lo staff della Biblioteca è impegnato in incontri con le associazioni dei familiari delle vittime, ma anche con alcune personalità che potrebbero far parte del Comitato esecutivo. 

Tra gli obiettivi specifici di questa iniziativa c'è quello di sviluppare un programma di formazione diretto inizialmente ai giornalisti e agli attivisti in tema di diritti umani e di salvaguardia della memoria, così come quello di promuovere la diffusione del progetto specialmente nei confronti delle scuole e delle università. Altro aspetto importante è quello di costituire una rete di collegamento con le istituzioni e le università internazionali in modo che il progetto ottenga visibilità, non solo in America Latina, ma nel mondo, e consenta di realizzare ricerche pre o post laurea in tema di memoria e diritti umani.

fonte Ansa

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