venerdì 21 giugno 2013

Paraguay: previsioni di crescita del Pil a +11%

I dati macroeconomici relativi ai primi tre mesi del 2013 confermano le eccellenti prospettive dell’economia paraguayana. Il tasso di crescita a fine anno potrebbe superare anche l’aumento boom del 13,2% registrato nel 2010. I dati salienti sono in sintesi: inflazione controllata, valuta locale stabile, raccolto record di soia con conseguente aumento delle esportazioni, record nella generazione di energie rinnovabili, crescente  afflusso di investimenti dall’estero,  aumento degli investimenti pubblici. 

Le previsioni per il raccolto di soia della stagione 2012/2013 ammontano a 8,5 milioni di tonnellate. Il dato è imputabile ad un andamento climatico favorevole, ma anche al crescente utilizzo di sementi transgeniche e sistemi computerizzati che consentono ampi risparmi nell’utilizzo di prodotti chimici e fertilizzanti e all’aumento della meccanizzazione. 



I Paesi dell’Unione Europea rimangono i principali compratori del prodotto (47% del totale esportato nel 2012), seguiti da Russia e Turchia. Il boom nella produzione di soia (il Paraguay è il quarto esportatore mondiale) e di piante oleaginose in genere ha trascinato inoltre i settori produttivi collegati (produzione di farine e oli vegetali). 

Anche il settore della carne sta rapidamente recuperando le posizioni perse a seguito dell’epidemia di afta epizootica con il recupero di importanti mercati come quelli russo, che assorbe il 70% delle esportazioni, e cileno con un incremento del 40% delle esportazioni nei primi mesi del 2013. Il buon andamento dell’economia si è tradotto in un corrispondente aumento delle importazioni che sono cresciute, nei primi tre mesi dell’anno, di poco meno del 13%, per un totale di quasi 2,8 miliardi di dollari, dei quali oltre 835 milioni dalla Cina. 

Molti i paesi che hanno deciso di investire in Paraguay, circa una settantina. In prima posizione si collocano le imprese brasiliane e il fenomeno appare destinato a ulteriori sviluppi. Il costante aumento dei costi di produzione in Brasile infatti, spinge molti operatori a guardare al vicino Paese che offre, in particolare, manodopera a basso costo, un sistema fiscale  molto favorevole ed energia a prezzi competitivi. 

Nella classifica degli investitori esteri, al secondo posto si collocano le imprese argentine e al terzo quelle spagnole. Significative anche le iniziative delle imprese di Uruguay, Cina, Colombia, Libano, Inghilterra e Austria. Gli italiani sono invece quasi assenti. Tra i settori che offrono maggiori opportunità di sviluppo figurano la filiera tessile e dell’abbigliamento, l’industria calzaturiera (il Paraguay è un importante produttore di cuoio)  e soprattutto quella della componentistica e ricambistica auto mirate anche al mercato brasiliano e ai produttori automobilistici presenti in quel Paese. 

Nel settore dei cavi per auto, ad esempio, è già presente la giapponese Fujikura, con uno stabilimento localizzato nella zona franca di Ciudad del Este ed è annunciata la futura presenza, con una nuova fabbrica, della tedesca Leoni, che oltre ai cavi produce anche componenti elettriche per autoveicoli. THN Paraguay, una società a capitale coreano sta aprendo uno stabilimento per la produzione di componenti per Kia-Hyundai, mentre la giapponese Toyota Boshoku Corporation dovrebbe avviare una fabbrica di componenti per Toyota in Brasile. 

fonte infomercatiesteri.it

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