Nei giorni scorsi, a Città del Messico, è stato inaugurato un monumento in onore delle decine di migliaia di persone vittime di violenza nella guerra al narcotraffico, una delle piaghe di questo paese, ma non sono mancate le polemiche da parte dei familiari delle persone che hanno perso la vita in questo modo 'assurdo'.
Il monumento, situato nel Parco di Chapultepec a Città del Messico, è composto da alti muri scuri sui quali ci sono placche metalliche sulle quali non sono incisi i nomi delle persone uccise da questa inaudita violenza, ma frasi e pensieri di personaggi come Martin Luther King o Octavio Paz.
Il poeta e attivista Javier Sicilia, il cui figlio rimase ucciso in una sparatoria, ha dichiarato che quel monumento, situato sul terreno della Segreteria della Difesa Nazionale, non dovrebbe stare vicino ad una base militare. Inoltre i parenti delle vittime contestano il fatto che il progetto di questo monumento sia nato sotto la presidenza di Felipe Calderon, coincisa con l’inizio della sanguinosa lotta contro il narcotraffico.
Secondo quanto riferito dalle autorità messicane, il monumento, costato 2,4 milioni di dollari ricavati dai beni sequestrati ai cartelli della droga, non ha nomi perchè non esiste, ancora oggi, una lista ufficiale dei morti, anche se la volontà è quella di inserirli il prima possibile.
fonte BBC Mundo
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