”Il Brasile è un paese privilegiato perché l’86% della sua elettricità proviene da centrali idroelettriche, un’energia pulita. Il Brasile vuole crescere e sta dimostrando che la sua crescita non è in contraddizione con le migliori pratiche ambientali”, ha detto la Rousseff, accompagnata per l'occasione dal dal presidente del gruppo francese Gdf Suez, Gerard Mestrallet
Con una capacità di 1087 MW, l’impianto è situato sul fiume Tocantins, alla frontiera tra l’omonimo Stato settentrionale brasiliano e quello nord-orientale del Maranhão. La proprietà è di un consorzio formato da Tractebel Energia, filiale di Gdf Suez (40,07%) – responsabile della gestione operativa – il gigante minerario brasiliano Vale (30%), la statunitense Alcoa, terza produttrice di alluminio al mondo (25,49%) e la brasiliana Intercement (4,44%).
Secondo il responsabile delle operazioni dell’azienda francese in Brasile, Mauricio Bahr, i lavori di costruzione ”hanno costituito un elemento di inclusione sociale con la creazione di oltre 36.000 posti di lavoro, per l’86% equivalenti a manodopera locale”. Su un totale di 2 miliardi e mezzo di dollari investiti, ha aggiunto, 300 milioni sono stati destinati a programmi sociali e ambientali.
Pur non essendo un paese prioritario per l’Italia, la nostra Cooperazione è sempre stata impegnata nel garantire la buona riuscita delle iniziative e degli interventi sul territorio brasiliano. Riguardo alle risorse idriche, è in atto un programma per ”La rinascita delle sorgenti: Progetto di rivitalizzazione del ciclo dell’acqua in un territorio degradato del Brasile - Minas Novas”, avviato nel 2007: il progetto mira al sostegno della conservazione e riabilitazione delle sorgenti per il miglioramento della produzione agricola.
Fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it
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