In base ad un documento reso noto dalla Giunta Internazionale di controllo sugli stupefacenti, ente associato alle Nazioni Unite, risulta che la Colombia ha ridotto le aree coltivate con foglia di coca, mentre in Perù sono aumentate e in Bolivia sono rimaste inalterate.
Secondo il rapporto, le coltivazioni di coca in Colombia, nel 2010, sono diminuite di un 15% rispetto all'anno precedente, passando da 73.000 a 62.000 ettari. Nello stesso documento però si segnala come in Perù, "per il quinto anno consecutivo", sia cresciuta l'estensione di ettari coltivati con l'arbusto di coca, passando dai 48.200 del 2005 ai 61.200 del 2010.
L'aumento di coltivazioni in Perù negli ultimi anni "si può attribuire ad una maggiore domanda mondiale di cocaina e alla riduzione intensiva di piantagioni nei paesi vicini, cosa che ha spostato le aree di coltivazione nel paese andino", così riporta il rapporto, citando il Dipartimento Nazionale per lo Sviluppo e la Vita senza droga.
A fronte di questo quadro, si chiede alle comunità internazionali di "aumentare il supporto", in generale a tutti i paesi dell'America Latina, "per superare il problema delle coltivazioni illecite, della produzione di droghe e della fabbricazione illecita di cocaina".
fonte Ansa
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