venerdì 3 febbraio 2012

Scienziati Usa avvertono che Haiti potrebbe subire ancora forti terremoti

Un gruppo di scienziati statunitensi sostiene che il terribile terremoto che ha colpito Haiti nel gennaio del 2010, segnerebbe l'inizio di un nuovo ciclo di attività sismiche nella faglia di Enriquillo, nei Caraibi. Il terribile evento che in pratica distrutto la capitale haitiana, Port-au-Prince, potrebbe essere la manifestazione che un nuovo ciclo di futuri e devastanti terremoti ad Haiti.

I dati storici mostrano una frequente attività sismica nell'area dei Caraibi durante gli ultimi 500 anni, soprattutto nella zona che comprende Haití e Repubblica Dominicana, come affermano gli esperti che hanno pubblicato uno studio sul Bollettino della Società Sismologica statunitense.


Gli studiosi hanno utilizzato i molti dati presenti sui danni provocati dai terremoti a partire dal 1500 e da queste informazioni hanno stabilito le varie intensità, le ubicazioni geografiche, l'intensità del sisma per poi elaborare un modello matematico. Dalle varie analisi scientifiche effettuate risultano anche una serie di devastanti terremoti, nel XVIII secolo, nella faglia di Enriquillo, che attraversa l'isola caraibica da est ad ovest.

Un terremoto de di magnitudo 6,6 si o verificato ad Haiti nel 1701, avendo lo stesso epicentro di quello del gennaio 2010. Gli scienziati hanno segnalato che la descrizione dei fatti così come l'intensità distruttiva tra i due eventi sono molto simili. Inoltre, una serie di grandi terremoti (magnitudo 7,4/7,5) lungo la linea est-ovest iniziarono il 18 ottobre 1751 , probabilmente vicino all'estremità orientale della faglia di Enriquillo nella Repubblica Dominicana.

Secondo William Bakun, professore dell'Instituto di Geofísica statunitense, dopo 240 anni di pausa sismica "la faglia di Enriquillo pare nuovamente attiva".  Il terremoto del 12 gennaio 2010 è stato di magnitudo 7, ha distrutto gran parte delle strutture abitative di Haiti e ha ucciso più di 200.000 persone.

 Fonte AFP


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