"Esperanza", un modo diverso per ricordare la violenza in Venezuela

A Caracas, in Venezuela, sono state installate sui muri della città 52 gigantografie di donne che hanno perso i propri figli in episodi di violenza. Si tratta di un progetto artistico e sociale denominato “Esperanza” che vuole "dare un volto alla speranza per porre fine alla violenza". “Esperanza” fa parte del movimento mondiale 'Inside Out', promosso dall'artista francese JR, un'iniziativa che vuole trasformare “la figura delle persone comuni in espressioni artistiche capaci di rivelare delle tematiche collettive".

"Sentire ogni giorno cose sulla violenza sembra normale, l'importante è ricordare a tutti che questo non è normale", ha detto ai microfoni della BBC Maria Fernanda Perez, co-fondatrice e direttrice del progetto. "Volevo mandare un messaggio al pubblico in modo creativo. Vogliamo che la gente a Caracas veda questi volti e inizi a riflettere", ha concluso la Perez.

Diciassette i fotografi coinvolti in questa iniziativa, come Leo Ramírez, che ha commentato: "Esperanza cerca l'altro lato della violenza ovvero vedere il dolore che rimane dentro. Siamo abituati a vedere la quantità di morti, ma non vediamo ciò che resta nella vita e nei famigliari che restano vivi".

Tra le donne immortalate in queste foto che 'riempiono' le strade di Caracas, il volto di Elbira Barrios che ha perso nel 2009 il figlio ventunenne Oscar José. "Mia nipote non accetta la realtà, dice che il suo papà non è morto e che presto tornerà. Quando incontro altre madri alle quali è accaduto ciò che è successo a me, dico loro di essere forti. Questo è il dolore più forte al quale ti sottopone Dio nella vita". Un'altra protagonista delle foto è Dora Valera che ha perso il figlio Gustavo di soli 19 anni. "Io preparo ancora il caffè per lui e lo metto lì.... Non so se questo sia male, ma almeno mi sembra che lui sia ancora qui con me. Continuo a sostenere che le autorità dovrebbero fare qualcosa".

fonte BBC Mundo