domenica 13 febbraio 2011

Paesi andini, terra di emigrazione, soprattutto al femminile

Il seminario “Le migrazioni andine in Italia. Contesti di partenza e legami transnazionali”, organizzato dalla Focsiv, è stato anche l'occasione per illustrare la prima di tre ricerche sulle famiglie peruviane ed ecuadoriane trapiantate in Italia, con la conoscenza del contesto familiare, sociale e giuridico nel quale le relazioni si sono costituite e quelli in cui le relazioni si stanno vivendo. La relazione, è stata tenuta dalla sociologa Barbara Ghiringhelli, responsabile dell’Area migrazione e co-sviluppo di Focsiv-Volontari nel mondo, che ha evidenziato come il lavoro svolto sia "uno strumento in più per lavorare con i migranti, destinato ad associazioni, comunità etniche, istituzioni”. Il secondo volume, ha annunciato, è dedicato al Perù, mentre il terzo, in uscita fra circa un mese, tratterà in generale il fenomeno delle migrazioni andine.

Un’area, quella dei Paesi latinoamericani attraversati dalle Ande, che nel ventesimo secolo si è trasformata “da terra di immigrazione a terra di emigrazione, soprattutto al femminile, con delle percentuali significative di famiglie con almeno un componente che vive in maniera permanente all’estero”: un’emorragia di giovani, spesso con un alto livello culturale, che fuggono “dalla regione del mondo con le più acute disuguaglianze di reddito”. Nel 2009 – ha riferito ancora la sociologa – il 78,5% delle donne emigrate dall’Ecuador era madre, al secondo posto dopo le egiziane (94%); il 37% non ha figli in Italia, il 54% li ha tutti in Italia, l’8% li ha un po’ qui e un po’ nella terra di origine. In Perù si stimano 3 milioni di emigrati; secondo l’undicesimo Censimento nazionale, che risale al 2007, 704.746 famiglie hanno almeno un membro del nucleo in un altro Paese (il 10,4% del totale). Famiglie che sono “beneficiarie delle rimesse, ma anche potenziali vittime del costo umano della migrazione, in termini di lontananza degli affetti e di rottura dei legami”.

Edito da Carocci, il primo volume si intitola “La famiglia transnazionale. Tutela dei legami e conoscenza dei diritti tra Italia ed Ecuador”; curato dalla Ghiringhelli, adotta “una prospettiva particolare, generalmente poco utilizzata da chi si rivolge al mondo del sociale, un approccio che propone un avvicinamento alla famiglia attraverso la conoscenza delle norme che ne disciplinano legami e relazioni”, senza trascurare allo stesso tempo “il quadro attuale del contesto politico-economico e sociale dei paesi oggetto dello studio, nel quale andare a collegare e leggere le informazioni apprese sulle famiglie”.

Quindi è necessario che il migrante conosca prima ancora di partire “gli aspetti normativi, i diritti e doveri che riguardano i legami familiari nel Paese di destinazione”, ha aggiunto la sociologa, osservando che, al contrario, “in Italia si pensa che il migrante debba sapere soltanto come rimanere con il permesso di soggiorno, ma nessuno gli dà nozioni di diritto internazionale privato”. Così nel libro vengono tradotte in spagnolo le leggi italiane e in italiano le norme del Paese di provenienza, “in termini schematici, approvati dalle rappresentanze diplomatiche e dalle istituzioni ecuadoriane”.

Nessun commento:

Posta un commento