domenica 5 dicembre 2010

Hemingway fu "tormentato" dal conflitto tra Cuba e gli Stati Uniti

Un Ernest Hemingway turbato e sconvolto, così viene descritto lo scrittore americano, Premio Nobel per la Letteratura, quando nei primi anni 60 viveva a Cuba e gli Stati Uniti stavano aumentando la loro pressione nei confronti dell'isola caraibica. Questo è quanto riporta il quotidiano cubano 'Granma', che riporta: "L'insigne scrittore Ernest Hemingway, era colpito e tormentato a causa dei piani del suo governo nei confronti di Cuba". Il giornale a sostegno di questa tesi cita degli scritti di Valerie Hemingway, che fu la segretaria dello scrittore oltre che la moglie di uno dei suoi figli, così come altre fonti, aggiungendo che l'allora ambasciatore americano a Cuba, Philip W. Bonsal, (l'ultimo che gli Stati Uniti abbiano avuto a Cuba) aveva avvertito Hemingway sulle conseguenze di continuare a rimanere a Cuba. Il giornale continua con una parte di uno scritto di Valerie Hemingway che dice : "Nella casa di Hemingway a Cuba, nel 1961, arrivò Bonsal scuro in volto che consegnò all'autore di 'Il vecchio e il mare' uno scritto, anche se informale, che giungeva da Washington e che annunciava l'intenzione degli Stati Uniti di rompere le relazioni diplomatiche con il governo di Castro e chiedeva ad Hemingway, oltre ad abbandonare definitivamente l'isola anche di esprimere la sua opposizione al governo di Castro.

Hemingway protestó molto a questa richiesta, pur ribadendo la propria lealtà incondizionata agli Stati Uniti. L'ambasciatore Bonsal andandosene fece capire che, nel caso fosse rimasto a Cuba, il governo americano avrebbe potuto considerarlo 'un traditore'. Poco tempo dopo Hemingway tornò negli Stati Uniti.

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