mercoledì 29 dicembre 2010

Argentina, una sentenza storica

Non si cancelleranno mai le ferite che la dittatura argentina dal 1976 al 1983 ha inflitto al fisico e al cuore di tanti argentini, ma la sentenza emessa nei giorni scorsi dal tribunale di Cordoba, ha in se' qualcosa di storico: Jorge Rafael Videla e altri 29 esponenti della dittatura, sono stati condannati all'ergastolo.

E' la prima, attesissima, sentenza da parte della giustizia argentina dai tempi del processo alla Giunta militare del 1985. Videla, oggi ottantacinquenne, dovrà quindi scontare quella pena che già nel 1985 gli fu inflitta, ma che cinque anni dopo finì nel nulla per la grazia concessa dall'allora presidente argentino Carlo Menem, sia a Videla, sia ad Emilio Eduardo Massera.


Videla ha retto le sorti dell'Argentina dal 1976, anno nel quale prese il potere dopo il golpe che destituì Isabelita Peron, fino al 1981 e il suo 'governo' fu contraddistinto dalle continue violazioni dei diritti umani e generò il fenomeno dei 'desaparecidos'.
L'ex dittatore è stato ritenuto il "massimo responsabile" del piano sistematico per eliminare le opposizioni durante il regime militare: l'assassinio di 31 carcerati della famigerata "Up1" (Unidad penitenciaria San martin de Cordoba), il sequestro e la tortura di sei persone indicate dal regime come infiltrati di organizzazioni rivoluzionarie".

Queste le ragioni della conferma della sentenza di ergastolo, ma sulla coscienza di quest'uomo, così come su quella dei suoi collaboratori, pesano altri delitti, molti, troppi e che hanno il viso di migliaia di persone strappate ai loro cari e dei quali nessuno ha saputo più nulla.

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