martedì 4 marzo 2014

America Latina: rimesse in calo nel 2013, ma non è sempre un male

Le rimesse inviate ai paesi dell’America Latina e i Caraibi dai loro emigrati nel 2013 hanno raggiunto i 60 miliardi di dollari, l’1% in meno rispetto a quelle del 2012. Il segno meno è risultato più accentuato in Paraguay, Ecuador e Messico, secondo il rapporto annuale elaborato dall’organizzazione Dialogo Interamericano.

Secondo gli autori della ricerca ”il calo non è necessariamente una cattiva notizia”, dal momento che, in alcuni casi, proprio come il Paraguay, riflette miglioramento dell’economia locale”. Il documento divide i Paesi della regione in tre gruppi in base alle rimesse inviate dai circa 26 milioni di latinoamericani residenti all’estero, in larga parte negli Stati Uniti. 


Al primo posto figurano i paesi che registrano un calo delle rimesse, Paraguay in testa, seguito da Ecuador e Perù. In questi paesi viene messo l’accento sui progressi delle economie nazionali a fronte delle difficoltà che incontrano, ad esempio, quelle di Spagna e Argentina e fanno sì che una fascia di emigrati sia spinta a tornare al paese d’origine.

Il caso del Messico, principale ricettore di rimesse del continente con 21 miliardi di dollari e quarto nel pianeta (dopo India, Cina e Filippine), che pure ha segnato un calo, risponde invece ”ai continui rimpatri dagli Stati Uniti e al crollo del reddito degli emigrati privi di documenti”; di questi, l’80% ha introiti inferiori a 25.000 dollari l’anno.

Nel secondo gruppo, con modesti aumenti delle rimesse (sotto il 2,5%) figurano Colombia, Giamaica, Repubblica Dominicana, Salvador. Del terzo, che registra un notevole aumento, fanno parte essenzialmente il paesi dell’America Centrale, Honduras, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, a cui si uniscono Haiti e Bolivia.

fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it

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