All'età di 90 anni è scomparso a Montevideo, Carlos Páez Vilaró, considerato uno dei grandi artisti plastici dell'Uruguay. Nato il 1° novembre 1923, aveva trascorso gli anni della sua giovinezza in Argentina, a Buenos Aires.
Pittore, ceramista, scultore, muralista, scrittore, compositore e costruttore, la sua opera più famosa è la leggendaria Casapueblo, 'scultura abitabile', che ha modellato con le sue mani sopra le scogliere a picco sul mare a Punta Ballenas.
Páez Vilaró aveva, proprio nel mese di febbraio, preso parte ai festeggiamenti del carnevale uruguaiano, al quale aveva rinunciato negli ultimi anni per problemi di salute, ma in questo caso si era unito ai festeggiamenti, mascherandosi come tutti gli altri. Una settimana prima di questa sua presenza, l'artista aveva scritto sulle pagine del quotidiano locale, "El Pais", che sarebbe stata la sua 'ultima avventura tra i tamburi", stumento simbolo del carnevale.
Nell'articolo si legge: "E' un finale che non avrei mai voluto accettare, ma la vita mi obbliga a questo. La mia intenzione è quella di ritirarmi facendo un bagno di folla". La storia di questo artista è strettamente legata al carnevale, specie nella ricerca pittorica legata alla cultura di radice africana, della quale è permeato il carnevale uruguaiano. Non a caso ha vissuto per alcuni anni in una casa comune, chiamata Mediomundo, nel popoloso quartiere Sud di Montevideo, per essere ancora più 'dentro' alla tradizione carnevalesca e al suono dei tamburi da tradurre in immagini e colori.
I suoi murales sono un po' sparsi per il mondo, come in Africa dove ha trascorso molto tempo dipingendo i muri di alcuni palazzi presidenziali. Su questa esperienza ha anche girato un documentario, intitolato 'Batouk', che è stato presentato in chiusura del Festival di Cannes del 1967. A Washington, ha dipinto, nella sede dell'Organizzazione degli Stati Americani, il murales "Radici della Pace", per molto tempo considerato il più lungo al mondo con i suoi 162 metri.
Nl 1972 ha vissuto una delle sue esperienze di vita più intense, quando suo figlio, Carlos Miguel, è sopravvissuto alla famosa 'tragedia delle Ande', l'incidente aereo che coinvolse una squadra uruguaiana di rugby. 29 persone morirono, 16 rimasero in vita e furono salvati dopo 73 giorni. Paez di questa vicenda diceva di non aver mai perduto la speranza di riabbracciare il figlio perchè quel volo, diceva, aveva Dio come copilota.
Páez Vilaró è stato uno dei pochi uruguaiani ad avere il suo nome scritto su una delle targhe nello "Spazio dei Soli", posto nella via Sarandí a Montevideo. Un privilegio che condivide con altre personalità come il poeta e scrittore Mario Benedetti, il calciatore Alcides Edgardo Ghiggia e l'attrice Concepción "China" Zorrilla.
Una lunga parte degli ultimi anni della sua vita, li ha trascorsi, vivendo e lavorando, a Casapueblo, situata Punta Ballenas, a 13 chilometri da Punta del Este. Casapueblo è una fantasiosa costruzione che funziona anche come hotel sulla confluenza del Río de la Plata e l'Atlántico. Nel corso degli anni è diventata una delle principali attrazioni turistiche della zona.
fonte infobae.com
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