mercoledì 30 maggio 2012

A Santiago del Cile trovate ossa che potrebbero avere più di duemila anni

Alcuni archeologi stanno esaminando alcune ossa, trovate nel parco Ñilhue di Lo Barnechea, nella parte orientale della capitale cilena, per capire la loro effettiva età, che dai primi test potrebbe essere databile a più di duemila anni fa.

Come riporta il quotidiano "El Mercurio", i resti ossei sono stati trovati dall'amministratore del parco, che ha subito chiamato la polizia perchè si poteva trattare di resti di una persona scomparsa o prove di un omicidio. Tuttavia, dopo le prime perizie, si è arrivati alla conclusione che si trattava di un importante ritrovamento archeologico.


Le ossa potrebbero essere i resti di persone appartenenti ai gruppi indigeni Bato e Lllolleo, che abitarono la zona dove ora sorge Santiago del Cile tra il 300 a.C e l'800 D.C. Claudia Cádiz, responsabile della cattedra di Antropología dell'Università SEK,  ha dichiarato che è impressionante l'ottimo stato in cui si trovano questi reperti  e che corrisponderebbero ad un uomo di circa 30 anni.

Ora gli studi devono essere approfonditi e se l'antichità di queste ossa fosse confermato dalla prova del carbonio 14, si tratterebbe della scoperta archeologica più importante in questa parte del Cile dalla scoperta, nel 1954, della mummia del cerro El Plomo.

fonte Latam


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