giovedì 17 maggio 2012

Il Messico, e non solo, piange la scomparsa di Carlos Fuentes

Carlos Fuentes, una delle massime figure della letteratura messicana e latinoamericana in genere, è scomparso a Città del Messico per un problema cardiaco. Fuentes, 83 anni, era ricoverato da tempo e l'annuncio della sua morte è stata data dallo stesso presidente messicano, Felipe Calderon.

L'autore di "La morte di Artemio Cruz" e "La regione più trasparente", era nato a Panama l'11 novembre 1928. Figlio di un funzionario diplomatico ha vissuto in diverse località dell'America Latina, dall'Argentina al Brasile, dal Cile al Messico, ma anche in Europa, a Parigi, Londra e Venezia. Un'infanzia e un'adolescenza da 'viaggiatore' che gli hanno permesso di conoscere sia la letteratura latinoamericana, ma anche quella europea.


Premiato in Spagna con il premio Cervantes e in Italia con il Grinzane Cavour, Fuentes è stato candidato anche al Nobel per la Letteratura, ma dopo l'assegnazione dello stesso al peruviano Mario Vargas Llosa, soleva dire che era inutile aspettarsi che un giorno o l'altro quel premio sarebbe arrivato.

Lo scrittore messicano si è anche impegnato a livello politico, rinunciando, per protesta, nel 1977 alla carica di ambasciatore del Messico a Parigi, dopo che l'allora presidente Luis Echeverría designò il suo predecessore, Gustavo Díaz Ordaz, come primo ambasciatore in Spagna. Diaz Ordaz, come presidente, aveva ordinato, nel 1968, una brutale repressione contro gli studenti radunati in piazza Tlatelolco.

La sua morte ha colpito non solo il Messico, ma tutto il mondo della cultura e in molti quotidiani messicani ed esteri, viene riportato il suo ultimo articolo "Viva il socialismo. Ma", nel quale analizza la recente vittoria in Francia di Francois Hollande.

fonta ansa

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