mercoledì 18 gennaio 2012

L'Italia si impegna, insieme a Bolivia e Brasile, a fermare gli incendi in Amazzonia.

A La Paz è stato firmato un accordo trilaterale per ridurre l'incidenza degli incendi nella foresta amazzonica causati dall'uomo e contribuire alla tutela dell'ambiente e al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità rurali. Italia, Brasile e Bolivia insieme per far fronte agli incendi che divorano ogni anno ettari di foresta amazzonica

L’accordo di cooperazione trilaterale è stato firmato alla presenza dell'ambasciatore italiano Luigi De Chiara, quello brasiliano, Marcel Fortuna Biato, e dei ministri degli Esteri e dell’Ambiente boliviani, David Choquehuanca Cespedes e Julieta Mabel Monje. Il progetto, dal titolo “Amazonia sin fuego”, si pone come obiettivo la riduzione dell’incidenza degli incendi nella regione amazzonica della Bolivia, attraverso l’attuazione di pratiche alternative all’uso del fuoco, con le quali si contribuirà alla tutela dell’ambiente e a migliorare le condizioni di vita delle comunità.


Con la firma dell’accordo, contribuiremo alla riduzione del surriscaldamento globale e potremo scambiarci esperienze per controllare e pianificare programmi contro il “chaqueo”, ha sottolineato il ministro degli Esteri boliviano, con riferimento agli incendi controllati cui ricorrono gli agricoltori della zona.

Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dall’ambasciatore De Chiara, che in un editoriale pubblicato sul quotidiano La Razon ricorda come l’Italia abbia voluto “applicare in Bolivia i risultati di un esperimento di successo realizzato nell’Amazzonia brasiliana”. L’obiettivo dell’accordo, ha sottolineato il diplomatico, è di agire sulla formazione e responsabilizzazione delle comunità rurale locali al fine di giungere ad una sensibile riduzione degli incendi causati dall’uomo.

L’intesa ha una durata iniziale di tre anni con un finanziamento di circa tre milioni di dollari, due dei quali messi a disposizione dall’Italia (800mila dollari dal Brasile e 150mila dalla Bolivia). 

fonte ilvelino.it


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