Villa La Angostura, "el jardín de la Patagonia", la località più colpita nello scorso inverno australe dalla eruzione del vulcano cileno Puyehue, ha ora recuperato i suoi colori e si appresta ad attrarre nuovamente i tanti turisti con un paesaggio libero dalle ceneri vulcaniche e con la prospettiva di un'ottima stagione per la pesca e tanti itinerari turistici per scoprire un paesaggio incredibile.
La recente riapertura dei voli per San Carlos de Bariloche, a 80 chilometri di distanza, consente di sperare in una maggiore affluenza di turisti in questa località nata tra i boschi andini ai piedi del Cerro Bayo. Un 20% dei turisti sono stranieri, in maggioranza europei, nordamericani e latinoamericani, il resto sono argentini: di questi la metà sono viaggiatori provenienti dalla Patagonia e il resto da tutto il paese.
Dopo un inverno caratterizzato da immagini di montagne di cenere che hanno seppellito i giardini della città, "oggi Villa La Angostura è pulita nell'80% delle sue aree urbane e nei punti di interesse turistico", ha detto García Leyenda, segretario del Turismo locale, ai microfoni dell'Ansa.
"Quando sono arrivata questa estate - ha detto Florencia Agrasar, che vive tra Villa La Angostura e Buenos Aires - la cosa che mi ha sorpreso di più era vedere il bosco, perchè sembrava una foto invernale, coperto com'era di polvere grigia. Sul terreno c'è ancora una patina biancastra e nei giorni nei quali soffia il vento da ovest si alza una nuvola e quello che cade non è pioggia, ma pietra pomice..".
Villa La Angostura è una cittadina situata nella parte meridionale della province argentina di Neuquén, sulla sponda nord-occidentale del lago Nahuel Huapi. La sua architettura ricorda lo stile di alcune località alpine, anche perchè la città fu fondata da emigranti italiani, quasi tutti provenienti dalla provincia di Belluno, oltre a tedeschi ed austriaci. Molti i negozi di artigianato e prodotti locali, come il cioccolato, la carne di cervo e la trota.
fonte Ansa
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