Sono parole del sottosegretario agli Affari Esteri italiano, Marta Dassù, nel suo intervento all’IILA, in occasione della visita del vice presidente colombiano, Angelino Garzon. "Tra America Latina ed Europa esiste un fortissimo potenziale di integrazione che l’Italia ha tutto l’interesse a promuovere, utilizzando le collettività italiane come ponte tra il nostro Paese e gli Stati sudamericani - ha continuato il sottosegretario - non senza aver prima avviato una politica che faccia riemergere completamente le potenzialità di queste relazioni troppo spesso "carsiche" tra l’Italia, la sua gente, le sue istituzioni locali e l’"altra Italia" in America Latina".
La Dassù ha poi ricordato che l’attrazione dell’America Latina non si è più limitata alle risorse naturali ma anche alla capacità di consumo. Infatti, per la prima volta da decenni, la crescita economica del Brasile è dovuta in larga parte al consumo interno piuttosto che agli investimenti esteri. Il che significa che il Brasile, come altri Paesi nella regione, costituisce ormai un mercato decisivo per gli investitori europei.
"L’Italia ha due punti fermi su cui basarsi: l’enorme bacino di circa 60 milioni di persone, in larghissima maggioranza residenti nel continente sudamericano, e la nostra struttura industriale, fatta non solo di alcuni grandi gruppi ben presenti nel continente ma anche delle PMI e dei distretti industriali che abbiamo spesso proposto come modello per le economie emergenti", ha aggiunto la rappresentante politica italiana.
Per la Dassù diventa dunque fondamentale il coinvolgimento delle collettività italiane presenti in America Latina, facendo riemergere il legame tra questa Italia e l'Italia in America Latina. Altro punto importante e fondamentale per la crescita e il rilancio del rapporto Italia-America Latina e quello di "un riposizionamento del nostro sistema bancario, quasi del tutto assente ad eccezione di Intesa San Paolo, e sono necessari nuovi investimenti in tecnologia e in innovazione: risultato che potrà venire solo dalla sinergia tra grandi imprese e università, continuando su una via già tracciata con impegno e costanza da Enzo Scotti".
fonte Aise
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