venerdì 27 giugno 2014

L'Unesco investigherà sui possibili resti della caravella di Colombo scoperta ad Haiti

L'Unesco ha deciso di inviare un equipe di esperti per investigare sui resti di quella che potrebbe essere una delle tre caravelle di Cristoforo Colombo, l'ammiraglia della sua flotta, la Santa Maria, che sono stati individuati di fronte alla costa nord di Haiti.

Una decisione, quella dell'organismo dell'Onu, che risponde alla richiesta del governo haitiano che teme possibili saccheggi del reperto archeologico, che se fosse confermato essere una delle tre imbarcazioni usate da Colombo nel suo primo viaggio nelle Americhe, sarebbe uno dei più importanti ritrovamenti archeologi marini di tutti i tempi.



L'archeologo marino Barry Clifford
L'identificazione dei resti della caravella è stata fatta dall'archeologo e esploratore marino statunitense, Barry Clifford, che in un'intervista rilasciata al quotidiano inglese "The Indipendent", ha dichiarato: “Tutta la geografia, la topografia marina e le prove archeologiche suggeriscono fortemente che il relitto ritrovato corrisponde a quello della famosa caravella di Colombo, la Santa Maria”.

La Santa Maria affondò la notte di Natale del 1492, dopo essersi incagliata. Colombo dovette abbandonare la nave e con alcuni pezzi dell'imbarcazione venne costruito un fortino per gli uomini dell'equipaggio. Tutto è riportato nei diari del navigatore genovese e sui quali Clifford si è basato nella sua ricerca. La nave si trova proprio dove Colombo ha descritto il naufragio. I resti della Santa Maria si troverebbero incastrati in una barriera corallina sulla costa settentrionale di Haiti, a circa 3-5 metri sotto il livello del mare.

fonte BBC Mundo

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