"Cielo arido", libro dello scrittore messicano Emiliano Monge, edito da LaNuovafrontiera e tradotto da Natalia Cancellieri, è la storia di un uomo, Germán Alcántara Carnero, che, senza saperlo, è stato il suo secolo.
La storia degli uomini e delle donne che gli sono stati vicini e della brulla savana. Un luogo arido, dove solitudine, violenza e lealtà sono l’unica compagnia. Pagine dove Monge distilla l’essenza di un’America Latina selvaggia.
Raccontato a partire dagli istanti memorabili della vita del protagonista, la fuga e l’esilio, le vicissitudini di una guerra infinita, la sparizione di una bambina, lo scontro tra padre e figlio, la nascita di un bambino malato, un omicidio, "Cielo arido" è un viaggio verso il cuore dell’essere umano e una sfida lanciata al lettore con le armi della grande letteratura.
Emiliano Monge |
Emiliano Monge è nato a Città del Messico nel 1978. Ha studiato Scienze Politiche all'Universidad Nacional Autónoma del Messico dove ha tenuto anche dei corsi. Ha collaborato con giornali e riviste letterarie. Attualmente vive a Barcellona e si dedica a tempo pieno alla scrittura. Morire di memoria è il suo primo romanzo. Nel 2008 è stato finalista del premio Antonin Artaud con il volume di racconti "Arrastrar esa sombra".
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