A Buenos Aires, nel mese di novembre, si è svolta l'annuale riunione che l'Inca tiene in America Latina e nel corso della stessa Angela Paulin Boitano, figura storica delle Madri di Plaza de Mayo, rievocato la tragedia dei figli strappati ai genitori dalla dittatura argentina e poi divenuti desaparecidos. Sono passati 35 anni da quel buio periodo del 1976 in Argentina, quando i militari presero il potere reprimendo nel sangue ogni voce libera e democratica. "Desaparecido", scomparso, è stato il destino di migliaia di giovani oppositori, arrestati e mai più tornati a casa, molti dei quali sedati e gettati dagli aerei nel Rio del la Plata. Ad Angela ne hanno portato via due: Adriana, di 24 anni e Michelangelo, di 20 anni, studenti alla scuola italiana "Cristoforo Colombo" di Buenos Aires.
È in loro nome che Angela ha combattuto la sua battaglia contro la dittatura, anche a rischio della propria vita, ricostruendo con un lavoro clandestino negli uffici dell’Inca Argentina i nomi di più di 600 italiani scomparsi, venendo in Italia alla Cgil a denunciare la violenza e i delitti dei generali, partecipando a dar vita al movimento delle Madri di Plaza de Mayo che, per anni, ha visto ogni giovedì riunirsi le madri degli scomparsi per sfilare in una marcia silenziosa attorno alla grande piazza su cui si affaccia la Casa Rosada, il palazzo del potere argentino.
Una marcia continuata anche dopo il ritorno alla democrazia nel 1983 e ancora dopo che nel 2000 i generali responsabili di quei massacri sono stati condannati all’ergastolo; e che ancora continua, contro tutte le dittature, per i diritti civili e la libertà di ognuno.
fonte Aise
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