domenica 29 maggio 2011

L'effetto de "La Niña" sta passando, il secondo semestre 2011 sarà più calmo

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha assicurato che "La Niña", fenomeno climatico responsabile delle forti piogge e alluvioni che hanno colpito Australia, Sudamérica e nel sud dell'Asia, si è 'calmato' e sarà una secondo semestre del 2011 più tranquillo. "La Niña", che ha portato condizioni meteo particolarmente umide in alcune regioni, così come forte siccità in altre, è giunto al suo termine" è scritto in un rapporto dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Il fenomeno climatico così intenso non dovrebbe ripetersi nella seconda metà dell'anno, ma l'organizzazione che ha sede a Ginevra, avverte che potrebbe invece ripresentarsi il fenomeno opposto, noto come "El Niño".
Dai dati esaminati dall'OMM risulta che nel secondo semestre del 2011 si presenteranno condizioni meteorologiche tipiche di quel periodo con precipitazioni tropicali, venti sul Pacifico equatoriale vicini alla media. La Niña si caratterizza per acque isolitamente fredde nel centro e nella parte orientale dell'oceano Pacífico, mentre El Niño si caratterizza per le temperature superiori al normale. Questi fenomeni perturbano i regimi di circolazione oceanica e atmosferica su larga scala e ha un importante impatto nel clima di numerosi regioni del paese. Una volta che si 'installa' in una regione è capace di persistere nove mesi e più, ha aggiunto l'OMM.

La Niña ha raggiunto la sua massima intensità nel mese di gennaio. Il fenomeno ha causato temperature in superficie del mare di 1,5 gradi Celsius sotto la media tra settembre 2010 e il marzo scorso, causando precipitazioni estremamente pesanti in alcune regioni settentrionali e orientali dell'Australia, dell'Indonesia , Sud-Est asiatico e Sud America settentrionale, ad esempio in Colombia. E' anche 'accusato' di aver provocato il deficit di precipitazioni nell'Africa equatoriale orientale, nel centro-sud dell'Asia occidentale e nella parte sud-orientale del Sud America. Infine l'OMM ha avvisato che le condizoni atmosferiche tipiche de La Niña possono ancora persistere un paio di mesi in certe regioni, prima di scomparire.

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