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giovedì 8 novembre 2012

Amazzonia: Indigeni-Diga di Belo Monte 1-0


Per il momento la partita tra indigeni dell'Amazzonia e Diga di Belo Monte, ha visto la parziale vittoria dei popoli che vivono lungo il fiume Xingù, che sono riusciti a bloccare la diga che avrebbe sommerso le loro foreste. Un gruppo di giudici del tribunale regionale federale ha infatti fermato i lavori sulla diga di Belo Monte.

Lo stop ordinato dai giudici a ciò che sarebbe o sarà la terza più grande diga al mondo, è stato dato perchè non sono state consultate preventivamente le comunità indigene locali come invece richiede la Costituzione brasiliana e la Convenzione 169 sui popoli indigeni e tribali. 

lunedì 3 settembre 2012

Giudice brasiliano ferma la diga Belo Monte


Un giudice brasiliano ha ordinato la sospensione dei lavori di costruzione della famigerata e controversa diga amazzonica Belo Monte, giudicando “illegale” la mancata consultazione dei popoli indigeni coinvolti.

Commentando il suo verdetto, il giudice ha anche dichiarato che “solo sotto i regimi dittatoriali un governo approva un progetto prima di effettuare le consultazioni previste”.

mercoledì 4 aprile 2012

Belo Monte: secondo l'ONU il Brasile sta violando i diritti indigeni

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un’agenzia delle Nazioni Unite, ha criticato il governo brasiliano per non aver rispettato i diritti dei popoli indigeni. L’ILO afferma che il Brasile, non avendo consultato gli Indiani riguardo la costruzione della mega-diga Belo Monte, ha violato la Convenzione ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni, di cui il paese è firmatario.

Gli Indiani brasiliani hanno organizzato numerose manifestazioni di protesta sostenute in tutto il mondo, contro la diga che devasterà la loro foresta pluviale. Gli Indiani incontattati che vivono nell’area potrebbero subirne gli impatti più gravi.

martedì 7 febbraio 2012

Amazzonia: protestano le tribù indigene per i lavori sulla diga del fiume Xingu

Una pacifica protesta delle tribù indigene, ha bloccato per qualche ora l'inizio dei lavori di sbarramento del fiume Xingu per la costruzione della controversa diga di Belo Monte, in Brasile, dove secondo quanto riferisce International Rivers, il consorzio Norte Energia (NESA) ha iniziato a costruire dighe temporanee sul fiume Xingu, per drenare le aree di costruzione della diga definitiva.

"Continueremo ad opporci a questa mostruosità e a denunciare di fronte all'opinione pubblica brasiliana e al mondo intero questa distruzione indiscriminata del Rio delle Amazzoni , che danneggerà a tutti noi - ha dichiarato Antonia Melo, coordinatore del movimento Xingu Vivo - Per togliere il fiume è di togliere la vita della sua gente, perché l'acqua è vita".

giovedì 29 settembre 2011

Belo Monte: stop alla diga, il tribunale ferma tutto

La battaglia contro la costruzione della diga di Belo Monte, gigantesca opera che dovrebbe fornire una potenza di 11.200 megawatt, in pratica l'11% del fabbisogno totale in Brasile, ha ottenuto un grande risultato: la corte federale dello Stato di Para, nel nord del Paese, ha infatti vietato al consorzio Norte Energia di alterare il corso del fiume Xingu.

Nella motivazione di questa decisione che è una vera vittoria da parte delle organizzazioni ambientaliste e delle tribù amazzoniche hanno 'lottato' per non vedersi distruggere la foresta dove vivono, si legge "Il corso del fiume Xingu non deve essere alterato con la costruzione di un porto, esplosioni controllate, innalzamento di dighe, incroci di canali e qualsiasi altro lavoro che modifichi il suo corso naturale o possa comportare rischi per la fauna ittica".


Una vera batosta per il governo brasiliano che si vede bloccare un progetto che era stato presentato come fondamentale allo sviluppo energetico del paese e che aveva previsto un investimento di circa 11 miliardi di dollari. La diga di Belo Monte era destinata a diventare la più grande del mondo dopo le gigantesche opere come le dighe delle Tre Gole in Cina e la diga di Itaipu, costruita al confine tra Brasile e Paraguay.


Nel giugno scorso l'Istituto brasiliano dell'Ambiente aveva autorizzato la costruzione di Belo Monte, ma l'impegno e le proteste che si sono susseguite nei mesi scorsi e il lavoro delle associazioni ambientaliste. “Non cederemo di un millimetro” aveva dichiarato il Movimento Xingu Vivo para Sempre , un grande sodalizio tra organizzazioni sociali e ambientali nella regione del fiume Xingu. “Ad ogni errore, ad ogni bugia, la nostra indignazione crescerà, al pari della nostra forza”. Un'indignazione che ha avuto sì la forza di fermare il progetto, anche se, quasi certamente, non possiamo considerare che questo sia l'atto finale di questa vicenda, purtroppo.