Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, nel corso dell'inaugurazione della II Biennale del Libro e della Lettura a Brasilia, ha tenuto una conferenza sui progressi democratici in America Latina e ha esaltato il fatto che, per la prima volta nella storia, una Costituzione, quella dell'Ecuador, riconosce la natura come soggetto di diritto.
Galeano, 73 anni, è una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana e nel corso del suo intervento ha osservato come questo riconoscimento alla natura sia molto positivo e che non tutti i paesi lo fanno. Proprio in merito a questo argomento, lo scrittore ha citato una parte del suo libro più recente, "Los hijos de los días".
“Sembra raro che la natura abbia diritti, come se fosse una persona. Al contrario, sembra più che normale che le grandi aziende statunitensi abbiano diritti umani. E li hanno per decisione della Suprema Corte di Giustizia fin dal 1886. Se la natura fosse una banca, l'avrebbero già salvata", scrive lo scrittore uruguaiano, che nel 1973, dopo il colpo di stato in Uruguay, fu prima incarcerato e poi costretto a fuggire. Arrivato in Argentina, anche da lì dovette scappare dopo che, salito al potere Videla, il suo nome finì nella lista dei condannati dagli "squadroni della morte". Raggiunta la Spagna, dove scrisse la famosa trilogia "Memoria del fuoco", rientrò a Montevideo, dove attualmente vive, solo nel 1985.
Dittatura militare in Brasile |
Galeano si autodefinisce come difensore della diversità e ha ricordato che la sinistra latinoamericana ha sofferto molto e per molti decenni a causa dei colpi di Stato, i regimi di fatto e i prolungati periodi di terrore attuati in nome della pace sociale e del progresso.
La II Biennale, che termina il 21 aprile, quest'anno si propone di realizzare un'analisi critica del periodo delle dittatura militare brasiliana e portare alla luce le gravi violazioni dei diritti umani occorse durante quel periodo.
fonte www.andes.info.ec
Nessun commento:
Posta un commento