Gli investimenti per la costruzione o ristrutturazione degli impianti che il prossimo giugno ospiteranno i Mondiali di calcio in Brasile, sono arrivati a 3.700 milioni di dollari, il triplo di quanto previsto e presentato nel 2007 alla Fifa.
La relazione tecnica per i lavori sugli stadi brasiliani che era stato presentato nell'ottobre del 2007, riportava un costo di 1100 milioni di dollari. Una relazione che appariva ben strutturata e verificata e con non lasciava alcun dubbio sull'impegno del paese sudamericano nei confronti del torneo.
Opere spesso 'super-valorizzate', denunce di corruzione per l'acquisizione dei contratti, sono alcuni degli elementi che già nel giugno scorso, durante la Confederations Cup, avevano scatenato una mobilitazione massiccia che era sfociata in un'ondata di proteste che portava con se' anche altre rivendicazioni sociali.
Nei giorni scorsi manifestazioni di protesta 'contro il Mondiale' si sono avute in molte città brasiliane e in alcuni casi sono diventate dei veri e propri scontri che hanno lasciato degli strascichi: un ferito a San Paolo e oltre 140 persone arrestate. Una situazione che ha fatto decidere Dilma Rousseff, presidente del Brasile, di convocare una riunione ministeriale d'emergenza.
Tornando alla relazione economica e strutturale sugli stadi del Mondiale, secondo quando riportato dal quotidiano 'O Estado de Sao Paulo', il Governo brasiliano garantiva che "Le infrastrutture di trasporto aereo e urbano avrebbero soddisfatto comodamente quella che era la domanda del Mondiale", includendo il treno ad alta velocità tra gli stadi di San Paolo e Rio de Janeiro.
Il progetto del treno ad alta velocità è stato rinviato e dovrebbe essere invece pronto per le Olimpiadi del 2016. In termini di infrastrutture di trasporto, il Governo ha gestito alcuni progetti di linee metropolitane, linee esclusive di autobus urbani, oltre alla concessione della gestione di alcuni aeroporti all'iniziativa privata.
In ogni caso la Fifa è molto preoccupata, tanto che il suo presidente, Joseph Blatter, ha ribadito ancora una volta che il Brasile è in forte ritardo e che in Sud Africa, in questo periodo, erano già molto avanti. La risposta di Dilma Rousseff è stata una risposta davvero calcistica: "La palla ce l'abbiamo noi e dimostreremo che saremo più che pronti".
fonte Efe
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