Fino al 23 febbraio, a Buenos Aires, presso Fundación Proa, è in programma la prima mostra sudamericana dello scultore australiano Ron Mueck, conosciuto in tutto il mondo per le sue sculture in materiali polivinilici, resine o materiale vario estremamente realistici.
Mueck si inserisce nella tradizione scultorica nella quale al centro c'è la figura umana, anche se i temi, i materiali e le tecniche utilizzate, lo rendono un artista originale, innovativo e contemporaneo. La sua opera è legata alla corrente dell'iperrealismo.
Le sculture di Mueck catturano per le dimensioni e per il realismo dei personaggi, i cui gesti esprimono, sottilmente, situazioni piene di vita e mistero. L'australiano utilizza materiali come la resina, la fibra di vetro, il silicone e pittura acrilica per riprodurre fedelmente ogni dettaglio di anatomia umana e costruire sculture che hanno come tema la vita e la morte.
Le sue opere evocano un realismo che è allo stesso tempo intimo e monumentale. Le sue opere si 'muovono' su diverse scale, i corpi e lo loro dimensioni si ampliano o riducono per creare situazioni che colpiscano lo spettatore.
In dieci anni di produzione artistica Ron Mueck ha creato 35 sculture tra le quali il gigantesco ‘Wild man’ alto ben 3,80 metri e presentato alla Biennale di Venezia, dove è stato ospitata anche un'altra sua scultura, "Boy", un ragazzo alto 5 metri. Nel 2002 la scultura della donna incinta è stata acquistata dalla National Gallery of Australia.
La mostra, dopo la tappa argentina, continuerà il suo viaggio itinerante per arrivare in Brasile, dove sarà ospitata dal Museo di Arte Moderna di Rio de Janeiro da marzo a giugno 2014.
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