La situazione di violenza in Messico continua a rimanere molto grave e la richiesta dell'arcivescovo di Leon, José Guadalupe Martín Rábago, ai criminali e narcotrafficanti di rispettare una sorta di tregua nei giorni dal 23 al 26 marzo ovvero quando Papa Benedetto XVI sarà in Messico, fa comprendere ancora meglio quale sia il clima e la realtà di questo paese.
La Chiesa ha inoltre deciso di reclutare in quesi giorni di visita papale, 75.000 giovani che fungeranno da muraglia umana lungo il percorso che Benedetto XVI farà per le vie della città. "A coloro che vivono nel male, arrivino le mie parole che dicono loro di tener conto che quello che andiamo a vivere è un tempo di pace e di grazia", ha detto Rábago, che ha aggiunto che questa richiesta è fatta "in nome dell'intero Messico".
Il religioso ha detto di aver fiducia nel cuore dei criminali che "siano finalmente essere umani e collaborino permettendo che tutte le persone che partecipano ad un momento come questo della visita del Papa, non debbano essere protagonisti di un momento di dolore e di morte.
La richiesta dell'arcivescovo è stata poi estesa anche al governo messicano in modo che salvaguardi le strade in modo che tutto si possa svolgere in pace e tranquillità. Durante la visita in Messico, Benedetto XVI soggiornerà nella casa dei religiosi del Colegio Miraflores a León. Nel pomeriggio del 26 de marzo sarà presso la Cattedrale della città per riunirci con i vescovi del Messico e con i rappresentanti episcopali dell'America Latina.
Martín Rábago ha poi aggiunto che nella prima settimana di marzo verranno completati i lavori di adeguamento del Parco Guanajuato Bicentenario, dove il Papa officerà la Messa il 25 marzo alla mattina. Il luogo verrà modificato per ricevere una folla di almeno 750.000 persone. Il giorno dopo, Benedetto XVI partirà per Santiago de Cuba e rimarrà sull'isola per altri due giorni.
fonte Efe
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